Il controprogetto indiretto adottato dal Parlamento durante la sessione primaverile fornisce risposte sufficienti a livello legislativo alle sfide nel settore delle cure, ha ricordato Erich Ettlin (Centro/OW) a nome della commissione. Una minoranza proponeva invece al plenum di accettare l'iniziativa, poiché non tutte le richieste hanno trovato risposta. Il dossier è ora pronto per le votazioni finali.
Il testo chiede che Cantoni e Confederazione s'impegnino maggiormente nella formazione, migliorando nel contempo le condizioni di lavoro e, soprattutto, allargando le competenze degli infermieri. "Il problema è l'abbandono precoce della professione", ha sottolineato Marina Carobbio (PS/TI), aggiungendo che la sufficiente dotazione di personale rimane un punto critico. I promotori decideranno prossimamente se ritirare o meno l'iniziativa.
"È raro osservare una tale unità di intenti su quasi tutto per un'iniziativa popolare come in questo caso", ha dal canto suo messo in evidenza il ministro della sanità Alain Berset, presente in aula. Il consigliere federale ha ribadito comunque il no dell'esecutivo al testo, affermando che il Parlamento ha confezionato un controprogetto convincente, che rappresenta un passo avanti su molte questioni.
Nel marzo scorso, dopo un lungo ping pong tra le Camere, il Parlamento era riuscito a mettersi d'accordo su un controprogetto indiretto sul tema. In futuro, gli infermieri dovrebbero poter fornire alcune prestazioni senza la prescrizione di un medico. Tuttavia, si dovranno prendere provvedimenti nel caso di un'esplosione dei costi sanitari.
Stando al compromesso, il Consiglio federale dovrà stilare una lista di cure che possono essere somministrate senza mandato medico. I fornitori di prestazioni e gli assicuratori dovranno concludere un accordo per monitorare il mercato.
Il punto principale riguarda l'istruzione degli infermieri. La Confederazione è pronta ad aprire il portafoglio mettendo sul tavolo 469 milioni di franchi, somma che verrebbe spesa sull'arco di più anni. I Cantoni dovranno provvedere invece ai bisogni dei giovani in formazione. A loro spetterà determinare le condizioni e gli importi di tali sovvenzioni.