I "senatori" preferiscono la soluzione del Consiglio federale di una riduzione volontaria e non obbligatoria delle riserve. L'ordinanza rivista sarà applicata per la prima volta nel calcolo dei premi del 2022.
Le iniziative presentate da Ticino, Ginevra, Giura, Friburgo e Neuchâtel chiedevano disposizioni vincolanti per ridurre le riserve degli assicuratori. Sarebbero state considerate eccessive se avessero superato il 150% del limite legale.
Il Consiglio federale ha introdotto un nuovo regime che sarà seguito dagli assicuratori, ha assicurato Josef Dittli (PLR/UR). Una riduzione obbligatoria sarebbe problematica perché gli assicuratori sarebbero costretti a fare delle perdite. L'esperienza mostra inoltre che i premi sono assai volatili: un effetto yo-yo dovrebbe essere evitato, ha aggiunto Erich Ettlin (Centro/OW).
Né è ragionevole stabilire un limite che non tenga conto delle diverse dimensioni delle casse malattia e del numero di assicurati. Infine, le riserve possono sembrare elevate in termini assoluti, ma rappresentano solo da tre a quattro premi mensili di tutti gli assicurati.
Argomentazioni che non hanno convinto il campo rosso-verde, il quale ha denunciato l'aggravio sempre maggiore causato dai premi sul bilancio della famiglie: spesso il premio rappresenta la spesa maggiore, con tendenza al rialzo. La "senatrice" Marina Carobbio (PS/TI) ha fatto notare come al 1° gennaio 2020 le riserve ammontassero a 11,3 miliardi di franchi, il che rappresenta un rapporto di solvibilità del 203%. Le riserve erano quindi il doppio del tasso minimo richiesto.
Questa situazione è sintomatica del malfunzionamento del sistema che richiede un'azione urgente mediante una riduzione obbligatoria delle riserve, secondo Carobbio. La proposta del governo di una riduzione volontaria non fornisce sufficiente trasparenza. Le iniziative godono anche di un ampio sostegno da parte dei cantoni, ha puntualizzato Maya Graf (Verdi/BL).
All'epoca era stato promesso che i premi assicurativi non avrebbero superato l'8% del bilancio. A Ginevra, siamo ormai al 17%, ha sostenuto Carlo Sommaruga (PS/GE). Il cantone deve versare sempre più sovvenzioni ai redditi modesti per poter pagare i premi, sovvenzioni che, paradossalmente, finiscono nelle riserve. Al voto, però, le iniziative che chiedevano una riduzione obbligatoria delle riserve sono state respinte per 20 voti a 17.
Gli stessi cantoni hanno anche presentato iniziative che auspicavano premi conformi ai costi. Se i premi raccolti in un cantone sono superiori ai costi accumulati, l'assicuratore dovrebbe essere obbligato a concedere delle compensazioni l'anno successivo.
La maggioranza crede che il principio secondo cui i premi debbano corrispondere ai costi deve essere considerato a lungo termine e non applicato rigorosamente ogni anno. È possibile che in un anno i premi siano leggermente superiori ai costi, e che la situazione sia l'opposto l'anno successivo.
Il meccanismo proposto per la compensazione obbligatoria dei premi copre solo i premi pagati in eccesso. Non copre i casi in cui i premi pagati in un dato anno sono troppo bassi.
Per la sinistra, la compensazione è una misura particolarmente adatta a ridurre le riserve, poiché gli assicurati che hanno pagato troppo saranno rimborsati. Ma di nuovo, i senatori non hanno sostenuto la proposta (22 voti a 17).