(ats) Via libera alla revisione del Codice di diritto processuale civile, che mira a migliorare la tutela dei cittadini. La revisione, adottata all'unanimità, risponde a diversi interventi parlamentari e corregge alcune imperfezioni del testo entrato in vigore nel 2011.

Durante il dibattito, durato oltre tre ore, hanno fatto discutere i provvedimenti cautelari che è possibile prendere nei confronti dei mass media. Con 30 voti contro 12, i "senatori" hanno deciso che il ricorso a tali misure è possibile quando "l'attuale o incombente lesione dei diritti dell'instante è tale da causargli o da potergli causare un pregiudizio grave". La minoranza di sinistra avrebbe voluto mantenere tale eventualità solo per i pregiudizi "particolarmente gravi", come nel diritto attuale.

Concretamente, il cambiamento mira a facilitare il ricorso a misure provvisorie. Questi strumenti di emergenza consentono al giudice di vietare la pubblicazione di un articolo che potrebbe recare un pregiudizio a un terzo, se quest'ultimo ne fa richiesta. In ogni caso, sono diversi i criteri che devono essere rispettati perché un giudice opti per un provvedimento cautelare, ha detto il relatore commissionale Philippe Bauer (PLR/NE) sottolineando come in nessun caso si possa parlare di censura.

"Non c'è nessun motivo per cambiare questo articolo, e del resto nessuno ha chiesto di farlo", ha replicato Carlo Sommaruga (PS/GE). "Non bisogna modificare il fragile equilibrio esistente", ha detto ricordando che la libertà di stampa è garantita dalla Costituzione.

Il dossier va al Nazionale.