(ats) Il Consiglio federale deve esaminare dove può migliorare le relazioni con Taiwan - l'isola-Stato considerata dalla Cina una provincia "ribelle", n.d.r - nell'interesse dell'economia, della politica, della scienza e della cultura. Lo chiede un postulato approvato oggi dal Consiglio nazionale, nonostante la reticenza dell'UDC e del Consiglio federale.

Secondo il relatore della commissione, Hans-Peter Portmann (PLR/ZH), nonostante Pechino possa inalberarsi, la maggioranza della Commissione non intende contestare la politica di una sola Cina. Tuttavia, questo paese è un caso speciale, con le sue varie regioni che godono di uno speciale status di sovranità. Qui è necessario trovare un equilibrio, ha sostenuto.

Per bocca del Consigliere federale Ignazio Cassis, la Svizzera persegue la politica di una sola Cina e non riconosce Taiwan come Stato indipendente. Non vi è quindi alcun motivo di approfondire le relazioni a livello di governi. Inoltre, ha fatto notare il "ministro" degli esteri ticinese, con Taiwan esistono già degli scambi, per esempio a livello accademico. Finora, ha spiegato, l'approccio pragmatico della Confederazione ha funzionato bene.