(ats) Cresce la pressione sul Consiglio federale affinché ratifichi il Trattato sulla divieto delle armi nucleari. Il Consiglio nazionale ha tacitamente accolto oggi un postulato, col benestare del Consiglio federale, che esige l'esame delle precondizioni per la firma dell'accordo.

Benché il parlamento sia chiaramente a favore dell'adesione al trattato sulla proibizione delle armi nucleari, il Consiglio federale ha deciso di prendersi una pausa di riflessione. Tuttavia, nell'attesa di rompere gli indugi, il governo dovrebbe almeno esaminare quali passi siano necessari per rendere possibile la ratifica.

Il trattato sulla proibizione delle armi nucleari è entrato in vigore il 22 gennaio di quest'anno. Il testo vieta lo sviluppo, la produzione, i test, l'acquisizione, lo stoccaggio, il trasporto, il dispiegamento e l'uso di armi nucleari. Inoltre, la minaccia di usare queste armi è proibita.

Nel dicembre 2018 il Parlamento aveva già esortato l'esecutivo, con una mozione, a firmare il trattato al più presto possibile e di sottoporlo al Parlamento per approvazione. Un auspicio non ancora esaudito.

Ma prima di attivarsi, il Consiglio federale intende aspettare per vedere quale influenza avrà questo trattato su quello di non proliferazione nucleare (TNP), al quale aderiscono 193 membri. Quest'ultimo non dovrebbe essere messo a rischio. Cassis ha annunciato che il Consiglio federale rivaluterà il trattato al più presto entro la fine dell'anno.