(ats) Innosuisse beneficerà di una maggiore flessibilità per incoraggiare l'innovazione in Svizzera. È quanto prevede una revisione legislativa adottata oggi dal Consiglio degli Stati.

"Il progetto non modifica a fondo le attività di Innosuisse, ma le adatta a un ambiente sempre più dinamico", ha spiegato il consigliere federale Guy Parmelin. Il settore è in continua evoluzione e l'attuale legge lascia troppo poco spazio di manovra all'Agenzia svizzera per la promozione dell'innovazione.

Nella riforma, il sostegno ai progetti innovativi delle start-up avrà un peso molto rilevante. Innosuisse sarà autorizzata a promuovere direttamente i piani di queste ultime in vista del loro ingresso sul mercato.

Lo scopo è accelerare il trasferimento del sapere scientifico nell'economia, dando ulteriore slancio al settore delle start-up. Oggi queste aziende possono richiedere un sostegno a Innosuisse solo per quanto riguarda la formazione continua, il coaching e l'internazionalizzazione.

Innosuisse avrà un margine di manovra più esteso anche in altri settori, quali la promozione delle nuove leve, il sostegno all'imprenditorialità fondata sulla scienza e il trasferimento di sapere e tecnologie, nonché nella compensazione dei costi indiretti di ricerca (overhead) per quanto riguarda i centri di competenza per la tecnologia sostenuti dalla Confederazione.

Nel esaminare il dossier, i "senatori" hanno mantenuto alcune divergenze col Nazionale. La modifica della Legge federale sulla promozione della ricerca e dell'innovazione (LPRI) prevede, in ambiti ben definiti, che nei progetti di Innosuisse le aziende partecipino ai costi complessivi nella misura del 40%-60%, mentre finora era prevista solo una partecipazione al 50%. La Camera del popolo propone una forchetta del 30%-50%.

I "senatori" non vogliono nemmeno esentare dall'imposta i sussidi concessi ai giovani ricercatori sotto forma di borse di studio. Ciò porterebbe a una disparità di trattamento e non verrebbe rispettato il principio della tassazione sistematica di tutti i redditi, ha osservato Benedikt Würth (Centro/SG). Tale emendamento, proposto dal Nazionale, non figurava nel messaggio del Consiglio federale.

Il dossier torna alla Camera del popolo.