L'obiettivo della mozione è migliorare l'equità fiscale per quel che concerne lo shopping transfrontaliero. Le possibilità tecniche attuali, come l'applicazione per smartphone QuickZoll (che implica l'utilizzo di dati in roaming ndr.), facilitano il pagamento dell'Imposta sul valore aggiunto. È quindi immaginabile rivedere la prassi e abbassare il valore della franchigia e/o adattarlo alla soglia di esenzione del Paese di provenienza, ha spiegato Brigitte Haeberli-Koller (Centro/TG) a nome della minoranza.
Pirmin Bischof (Centro/SO), a nome della maggioranza commissionale, ha invece sottolineato come il problema del turismo degli acquisti non trovi origine nel limite di franchigia, quanto invece nel livello dei prezzi molto più elevato in Svizzera. L'abbassamento della franchigia comporterà inoltre un notevole onere amministrativo per il personale doganale per importi spesso molto modesti, anche con QuickZoll, ha aggiunto il "senatore" solettese.
Il turismo dello shopping pone grossi problemi ai cantoni di confine e alle loro economie, ha ammesso il ministro delle finanze Ueli Maurer. Ma questa mozione non avrà l'effetto desiderato e il rapporto costi-benefici non è garantito, ha sostenuto invano il consigliere federale.
Al voto la mozione è infatti stata adottata con 27 voti contro 11 e 3 astenuti. Il plenum ha in seguito anche approvato - rispettivamente con 28 voti contro 11 e 4 astenuti nonché 28 voti contro 10 e 5 astenuti - due iniziative cantonali di Turgovia e San Gallo che chiedevano l'eliminazione totale del limite di franchigia per i turisti degli acquisti.
La mozione era già stata accolta dal Nazionale nell'ottobre 2020. La Camera del popolo aveva pure dato seguito alle due iniziative cantonali. Dal canto loro, gli Stati avevano bocciato in prima lettura le due iniziative di Turgovia e San Gallo. Oggi i "senatori" hanno invece seguito le proposte delle minoranze, difese in aula da Jakob Stark (UDC/TG) e Benedikt Würth (Centro/SG).
Il Consiglio federale è così incaricato di elaborare un progetto di legge che migliori l'equità fiscale nel flusso di merci del piccolo traffico di confine.
Attualmente i turisti che fanno gli acquisti oltre frontiera sono esonerati dal pagamento dell'IVA se le loro spese non superano i 300 franchi per persona e al giorno. Secondo i calcoli degli economisti del Credit Suisse, nel 2019 - prima della pandemia - gli Svizzeri hanno acquistato beni per un valore di 8 miliardi di franchi nei negozi oltre confine.