(ats) L'eventualità di introdurre la raccolta elettronica delle firme per le iniziative e i referendum sarà esaminata in dettaglio. Lo ha deciso il Consiglio nazionale approvando, con 124 voti contro 50 e una astensione, un postulato della sua Commissione delle istituzioni politiche.

L'introduzione della raccolta elettronica delle firme avrebbe delle conseguenze sulla democrazia diretta elvetica. Prima pensare ad elaborare le basi legali in materia, è quindi indispensabile analizzare le possibili ripercussioni sotto il profilo istituzionale. Il rapporto che il governo dovrà redigere, dovrà anche considerare il numero di firme richieste e i termini per raccoglierle tenendo conto delle diverse modalità di raccolta delle sottoscrizioni, ha spiegato la relatrice commissionale Nadine Masshardt (PS/BE).

Al voto solo l'UDC si è opposta all'atto parlamentare. Una simile possibilità "distorce e indebolisce la democrazia diretta", ha deplorato Jean-Luc Addor (UDC/VS). "Raccogliere firme significa scendere in strada ed entrare in contatto con i cittadini. La digitalizzazione del processo aumenterebbe anche le possibilità di influenzare massicciamente le masse", ha aggiunto, invano, il vallesano.