(ats) Le modifiche alla legge sugli stranieri, che prevedono test Covid obbligatori per le persone colpite da un decreto di espulsione, da eseguire anche contro la loro volontà se necessario, potrà entrare in vigore subito dopo le votazioni finali del primo di ottobre, ultimo giorno della sessione autunnale delle Camere federali.

Anche il Consiglio degli Stati stamattina, come il Nazionale, ha infatti approvato a schiacciante maggioranza (un solo voto contrario), la clausola d'urgenza. La revisione è valida fino al 31 dicembre 2022.

Il campo rosso-verde si è opposto invano, soprattutto al Nazionale, a questa modifica legislativa urgente, parlando di un attacco sproporzionato ai diritti fondamentali dell'individuo, tra cui rientra anche l'integrità fisica, per non parlare del pericolo di ferimento durante un eventuale test eseguito contro la volontà della persona interessata. Simili metodi coercitivi sarebbero in contraddizione con la tradizione umanitaria della Svizzera.

Per la maggioranza del plenum, in sintonia con la consigliera federale Karin keller-Sutter, è necessario intervenire allo scopo di garantire l'esecuzione dei rinvii e una politica d'asilo coerente, visto il crescente numero di persone che si rifiutano di sottoporsi a un test.

Numerosi paesi pretendono infatti un test Covid-19 negativo per riammettere le persone allontanate dalla Svizzera, sia perché la loro domanda di asilo è stata respinta, sia quale conseguenza di una condanna penale. Per la maggioranza, l'esecuzione di un test, anche contro la volontà del soggetto interessato, rientra nell'obbligo di collaborare e deve quindi anche poter essere pretesa.

Stando alla ministra di giustizia e polizia, il numero di persone che rifiuta di farsi testare contro il Covid è in crescita e ora supera di poco il centinaio, col rischio di salire ulteriormente.

I Cantoni, responsabili degli allontanamenti, sono in difficoltà anche per mancanza di spazio nelle strutture deputate ad accogliere queste persone, ormai quasi al completo. A suo avviso, gli stessi metodi applicati in Germania e in Danimarca non hanno generato problemi particolari, specie per i timori legati all'integrità fisica delle persone che devono essere allontanate.