Le Camere federali avevano già approvato il contributo - 1,3 miliardi di franchi spalmati su dieci anni - il 3 dicembre 2019. Il Parlamento aveva però aggiunto una clausola: il versamento diverrà effettivo solo quando l'UE ritirerà le misure discriminatorie nei suoi confronti, come la mancata proroga dell'equivalenza borsistica. E, soprattutto, se non ne adotterà di nuove.
Dopo aver rinunciato a firmare l'accordo quadro istituzionale, il Consiglio federale aveva proposto la scorsa primavera di rinunciare al blocco per ribadire a Bruxelles "che la Svizzera rimarrà un partner affidabile dell'UE". Le due Commissioni della politica estera (CIP) del Consiglio nazionale e degli Stati hanno dato il loro benestare. La CIP della Camera del popolo intende però subordinare lo sblocco alla presentazione, da parte del Consiglio federale, del messaggio concernente il finanziamento della partecipazione della Svizzera a Erasmus+.
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Il Consiglio nazionale (08.00-13.00 e 15.00-open end) si occuperà anche della riforma che prevede l'abolizione dell'imposta preventiva sugli interessi svizzeri (35%), ad eccezione di quelli generati da averi di persone fisiche domiciliate nella Confederazione. Grazie a tale riforma si auspica che le emissioni di obbligazioni finora eseguite all'estero in futuro avverranno sempre più spesso dalla Svizzera. In questo modo, secondo il Governo, è possibile rafforzare il mercato svizzero dei capitali di terzi.
La Camera del popolo discuterà anche della revisione di legge che intende porre maggiori restrizioni per chi commette un reato in materia di fallimento onde meglio lottare contro gli abusi che ledono i diritti dei creditori e pesano sulle assicurazioni sociali. Previsti anche un dibattito dal tema "Afghanistan e migrazione" e l'approvazione del credito destinato al traffico regionale viaggiatori per il periodo 2022-2025, pari a 4,35 miliardi di franchi.
Il Consiglio degli Stati (08.15 - 13.00), dopo aver esaminato il "miliardo di coesione" discuterà di due convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), già approvate dal Nazionale, relative all'uso di sostanze chimiche sul lavoro e alla prevenzione degli incidenti industriali rilevanti.
I "senatori" discuteranno anche di tutta una serie di atti parlamentari di competenza dei dipartimenti degli Affari esteri (DFAE) e dell'Economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Tra questi figura una mozione della sua Commissione della politica estera che chiede, nell'ambito dell'ulteriore sviluppo dell'Accordo di libero scambio con la Cina, che le imprese svizzere, in base al principio di reciprocità, possano avere la possibilità di acquisire illimitatamente partecipazioni in aziende cinesi.