(ats) Il Consiglio federale deve presentare al Parlamento, entro la sessione invernale 2021, il messaggio relativo al finanziamento della partecipazione della Svizzera al programma di scambio studentesco Erasmus+. La ha chiesto oggi il Consiglio nazionale approvando, con 131 voti contro 48, una mozione della sua Commissione della politica estera.

Nel giustificare l'atto parlamentare, i due relatori commissionali - Christa Markwalder (PLR/BE) per la lingua tedesca e Nicolas Walder (Verdi/GE) per quella francese - hanno a lungo insistito sull'importanza per la Svizzera di disporre di un accordo di questo tipo.

"La partecipazione a Erasmus+ è una priorità", "consolidare la formazione e la ricerca a livello internazionale è primordiale per l'avvenire del Paese", ha detto il ginevrino. "Gli scambi studenteschi sono di un'importanza cruciale", "gli accordi bilaterali tra alte scuole non possono sostituire Erasmus", gli ha fatto eco la bernese.

Secondo i due relatori, l'argomento del Consiglio federale secondo cui prima di pensare al finanziamento bisognerebbe chiarire i parametri con l'UE non regge. Le modalità di calcolo dei contributi dei vari Paesi sono conosciute, nulla vieta di utilizzarli per stabilire a quanto dovrebbe ammontare la quota elvetica, ha puntualizzato Markwalder.

Il punto cruciale non è il finanziamento ma la mancanza di un mandato negoziale da parte di Bruxelles, ha replicato, invano, il consigliere federale Guy Parmelin precisando in un eventuale messaggio il margine d'errore ammonterebbe a centinaia di milioni di franchi.

Cionondimeno, il Governo condivide gli obiettivi della mozione. Il Consiglio federale ha già adottato a inizio anno il mandato negoziale elvetico. Quando anche Bruxelles lo farà e si sarà trovata un'intesa, l'esecutivo preparerà in tempi molto brevi il messaggio sul finanziamento di Erasmus+. Farlo ora sarebbe prematuro, ha sostenuto Parmelin.

Durante la discussione si è espresso anche Franz Grüter (UDC/LU), che ha messo in discussione la reale utilità di Erasmus+. "Già oggi esistono buone alternative, le alte scuole hanno messo in atto soluzioni efficaci", ha detto il lucernese. "Queste alternative hanno inoltre il vantaggio di riguardare non solo l'Europa ma il mondo intero", ha proseguito ricordando come i migliori atenei non sono nell'UE ma nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Asia.

Da notare che nel dibattito Markwalder ha evocato la richiesta del Consiglio federale di sbloccare il cosiddetto "secondo miliardo di coesione" il cui dibattito in Parlamento è previsto in data odierna.

La Commissione della politica estera, ha ricordato la bernese, ha chiesto al plenum di subordinare lo sblocco alla presentazione, da parte del Consiglio federale, del messaggio concernente il finanziamento della partecipazione della Svizzera a Erasmus+. L'approvazione di questa mozione renderebbe tale clausola superflua, ha sottolineato la deputata liberale-radicale.

L'atto parlamentare passa ora al Consiglio degli Stati.