(ats) La Confederazione dovrà sostenere ulteriormente la ricerca per i casi di covid lungo ("Long Covid"). Lo ha deciso il Consiglio degli Stati approvando, con 26 voti a 13, una mozione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale.

La maggior parte dei pazienti che contraggono il virus si riprende completamente. Ma non è così per tutti: vi è un elevato numero di persone affette da covid lungo che non sono mai state ospedalizzate, ma sono rimaste sempre a casa. Si tratta di casi che sfuggono alle maglie del sistema e rimangono "fuori dai radar". Queste persone vengono in tal modo lasciate a loro stesse. Possono certo rivolgersi al medico di famiglia, ma nella maggior parte dei casi questi non è in grado di fare molto, ha spiegato la relatrice commissionale Marina Carobbio (PS/TI).

Per questo motivo è necessario che la Svizzera inizi a registrare e monitorare questi casi in modo sistematico e scientifico. Soltanto in tal modo è possibile acquisire efficacemente delle conoscenze che potrebbero aiutare tutte le persone coinvolte, ha spiegato Carobbio.

Una minoranza ha chiesto di respingere la mozione: Hannes Germann (UDC/SH), pur riconoscendo la necessità di procedere a ricerche sul covid lungo, ha spiegato che la mozione in discussione non è necessaria.

Da parte sua il consigliere federale Alain Berset ha spiegato che sul tema della sindrome post covid-19 sono già in corso numerosi studi a livello nazionale e internazionale. Se necessario, il governo esaminerà l'opportunità di intensificare la ricerca con un apposito finanziamento, ha aggiunto.

Per l'accompagnamento dei casi di covid lungo da parte della Confederazione manca tuttavia una base legale a livello costituzionale, ha precisato Berset. La creazione di corrispondenti strutture di assistenza è di competenza dei Cantoni. Pertanto l'accompagnamento avverrà "nel quadro dei canali disponibili".