Tale accordo coordina in particolare la previdenza per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità degli Stati contraenti, disciplina il versamento delle rendite all'estero ed evita i casi di doppio assoggettamento, ha detto a nome della commissione Paul Rechsteiner (PS/SG).
L'accordo, sul piano del contenuto, corrisponde ad altre convenzioni di sicurezza sociale concluse dalla Confederazione e agli standard internazionali in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, ha precisato il "senatore" sangallese a nome della commissione.
L'obiettivo è di evitare che i cittadini di uno Stato - in questo caso svizzeri o tunisini - vengano penalizzati o discriminati rispetto a quelli dell'altro Stato. Prevede inoltre una base per la lotta agli abusi.
La convenzione è legata all'intesa sulla migrazione tra Tunisi e Berna, ha spiegato il consigliere federale Alain Berset, il quale ha sottolineato che questo Paese occupa un posto importante nella politica estera elvetica. Stando agli ultimi dati, ha aggiunto il "ministro" della socialità, in Tunisia vivono 1500 cittadini svizzeri e, nel nostro Paese, circa 8 mila cittadini tunisini.