(ats) Aderire al programma di volontariato del Corpo europeo di solidarietà? Meglio di no. È quanto stabilito oggi dal Consiglio degli Stati che, per 26 voti a 13 e 2 astensioni, ha respinto una mozione approvata nel maggio scorso dal Consiglio nazionale (97 voti a 80).

L'atto parlamentare chiedeva al governo di attivarsi affinché a partire già da quest'anno le persone residenti in Svizzera possano partecipare con pari diritti agli scambi di volontariato. Attualmente, in Svizzera le organizzazioni accreditate per l'attuazione del SVE sono 26 e il loro numero tende ad aumentare. Il ciclo di progetti 2020-2027 del nuovo programma, dotato di un budget complessivo di 1,26 miliardi di euro, mira a raggiungere 350'000 partecipanti in tutta Europa.

Pur riconoscendo il valore del volontariato, la maggioranza della commissione, sostenuta dal consigliere federale Alain Berset, crede che l'adesione a un nuovo programma dell'Ue vada valutata nel contesto generale delle relazioni con Bruxelles. La proposta della Commissione europea per i nuovi programmi 2021-2027 (compreso il Corpo europeo di solidarietà) e il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 sono peraltro ancora oggetto di dibattito in seno all'UE.

Il Corpo europeo di solidarietà (CES), il programma successivo al Servizio volontario europeo (SVE), consente ad adolescenti e giovani adulti di fare volontariato all'estero. Inizialmente concepito quale parte integrante di Erasmus+, dal 2018 il programma opera in modo indipendente. In Svizzera, il SVE è stato portato avanti nel quadro della soluzione nazionale per Erasmus+. Quest'alternativa, che ha comportato notevoli ostacoli supplementari per i partecipanti svizzeri, è scaduta nel 2020.