Il nuovo pacchetto di misure intende estendere di un anno la durata della legge esistente che attualmente concerne il solo 2020. Le imprese di trasporto non hanno più margine di manovra a causa della crisi innescata dal coronavirus, ha affermato in aula a nome della commissione Stefan Engler (Centro/GR).
L'aiuto finanziario va fornito a favore del traffico regionale viaggiatori, del traffico locale e del traffico turistico nonché del traffico merci ferroviario. Ne è invece escluso il traffico a lunga distanza.
Per quel che concerne il traffico regionale viaggiatori (TRV) è previsto che Confederazione e Cantoni coprano a posteriori il disavanzo 2021 con un contributo supplementare una tantum. Le imprese di trasporto devono partecipare ai costi proporzionalmente alle rispettive possibilità finanziarie.
Il sostegno federale all'offerta turistica è subordinato al sostegno cantonale e non può superare l'80% di quest'ultimo. L'unica differenza tra le due camere è l'uso delle riserve di queste aziende.
Il Nazionale vuole mantenere la regola attuale e richiedere la deduzione di tutte le riserve. I "senatori", invece, vogliono concedere alle aziende del settore, in particolare agli impianti di risalita e alle compagnie lacustri, un certo margine di manovra. Per 27 voti a 16, il plenum ha quindi stabilito che solo un terzo delle riserve dovrebbe essere sciolto. "Ciò permetterà alle aziende di fare gli investimenti necessari", ha spiegato Stefan Engler.
"Il sostegno federale deve essere sussidiario. Le aziende dovrebbero utilizzare le loro riserve prima di rivolgersi allo Stato", ha sostenuto invano in aula Hansjörg Knecht (UDC/AG), auspicando che si rimanesse alla versione del Nazionale.
Il fabbisogno finanziario è stimato in 215 milioni: 150 per il trasporto regionale dei passeggeri, 50 per il trasporto locale e 15 per il turismo. I fondi aggiuntivi per il 2022 sono già stati richiesti al Parlamento. Il trasporto merci riceverà altri 25 milioni di franchi per coprire le carenze.