(ats) Le casse pensioni, le assicurazioni e gli investitori professionali potranno accedere a un nuovo tipo di fondo d'investimento, che non richiede alcuna autorizzazione da parte dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA). È quanto prevede un progetto approvato oggi dal Consiglio nazionale per 166 voti a 67. Il dossier ritorna alla Camera dei Cantoni per alcune divergenze.

Il progetto mira a rafforzare l'attrattiva del mercato svizzero dei fondi d'investimento e a semplificare la normativa vigente, secondo il progetto governativo. Questa nuova tipologia di fondo, il "limited qualified investor fund" (L-QIF), non richiede l'approvazione della FINMA, a condizione che tali investimenti siano accessibili esclusivamente a investitori qualificati e non a un ampio pubblico.

Secondo il progetto del governo, questi investimenti collettivi di capitale dovranno però essere amministrati da istituti assoggettati all'Autorità di vigilanza. Attualmente tutti questi tipi di investimenti sono soggetti ad autorizzazione, ha detto a nome della commissione Céline Amaudruz (UDC/GE). Simili fondi esistono già nel Lussemburgo, ha fatto notare Martin Landolt (Centro/GL), sostenendo che è ora che tali attività possano essere svolte anche in Svizzera.

I L-Qif dovranno rispettare le disposizioni della Legge sugli investimenti collettivi (LICol), tra cui l'obbligo di verifica, ha spiegato il ministro delle finanze Ueli Maurter.

Se da un lato ci sono molti vantaggi nell'investire in un L-QIF, dall'altro ci sono anche alcuni rischi. Per questo motivo, un tale fondo sarà accessibile solo a investitori qualificati, come gli intermediari finanziari, le compagnie di assicurazione o le casse pensioni, che attualmente possono già investire in fondi esteri esenti da vigilanza.

L'obiettivo del progetto è di promuovere la piazza elvetica con una soluzione che possa sostituire prodotti esteri simili. La maggior parte dei fondi distribuiti e amministrati in Svizzera sono stranieri, in particolare lussemburghesi. Questa nuova categoria di fondi consentirà di creare un maggior numero di investimenti collettivi di capitale in Svizzera, dove trattenere una parte più consistente della catena di valore, scrive il governo.

Sinistra contraria

La sinistra si è mostrata critica verso il progetto, denunciando un'ulteriore deregolamentazione e la mancanza di trasparenza di questo nuovo strumento.

La legge avrebbe inoltre un impatto particolare sul settore immobiliare. Attirerebbe, secondo la sinistra, fondi stranieri alla ricerca di un'alta redditività: una speculazione che potrebbe sfociare in un forte aumento dei prezzi.

Un argomento, quest'ultimo, respinto da Ueli Maurer, secondo cui la lex Koller - che limita la vendita di immobili agli stranieri - continuerà ad applicarsi se questo progetto viene accettato. Gli stessi regolamenti rimarranno in vigore, ha sottolineato il consigliere federale.

Al voto, il plenum ha però respinto sia una proposta di non entrata nel merito che di rinvio al governo, come anche di escludere completamente i beni immobili dalle categorie d'investimento.

Il Nazionale ha tuttavia apportato alcune modifiche al progetto adottato dai "senatori", decidendo di non limitare il diritto di riscatto delle quote degli investimenti collettivi aperti. Il Consiglio degli Stati aveva limitato questo diritto a cinque anni.

La Camera del popolo vuole anche che i gestori patrimoniali possano amministrare L-QIF nei limiti delle soglie stabilite dalla legge federale sugli istituti finanziari.