(ats) Ci vorrà una conferenza di conciliazione - prevista mercoledì prossimo - per mettere d'accordo i due rami del parlamento in merito alle ultime differenze sulla Legge Covid-19.

Oggi il Consiglio nazionale ha ribadito di volere la pubblicazione, anche se solo parziale, dei contratti con le case farmaceutiche per procurarsi vaccini e farmaci anticoronavirus. Oltre a ciò desidera conferire un ruolo maggiore alla Confederazione nella pianificazione ospedaliera in vista dei prossimi eventuali picchi pandemici.

I due rami del Parlamento si sono già messi d'accordo su altri aspetti della Legge. In particolare, i parlamentari si sono espressi per la gratuità dei test Covid, anche se con eccezioni. Tale cambiamento rispetto al progetto del Consiglio federale costerà alla Confederazione circa 41 milioni di franchi alla settimana. Per quanto attiene ai test, la decisione del parlamento dovrebbe evitare che le autorità si prendano a carico test PCR per le persone asintomatiche che desiderano viaggiare all'estero oppure andare a divertirsi in discoteca.

Il Parlamento è anche favorevole a prorogare fino al 31 dicembre 2022 gli aiuti a quei settori economici che dovessero patire determinati svantaggi a causa del coronavirus (chiusure, lavoro ridotto, ecc.)

Circa i contratti, il Nazionale ha sconfessato la propria commissione preparatoria, che chiedeva di adeguarsi agli Stati su questo punto (ossia nessuna pubblicazione), optando per una proposta di minoranza di Flavia Wasserfallen (PS/BE), sostenuta anche dall'UDC. La socialista bernese auspica la pubblicazione dei contratti nel rispetto del segreto professionale, di affari e di fabbricazione (una formulazione annacquata rispetto alla prima versione di questo articolo votata dal Nazionale, n.d.r.).

La minoranza, assieme al Consiglio federale, crede che l'inserimento di una simile condizione possa danneggiare la posizione della Confederazione proprio mentre sta negoziando con i fabbricanti nuove forniture.

L'ultimo aspetto controverso della legge riguarda il ruolo della Confederazione nella pandemia. Per 134 voti a 54 il plenum ha ribadito di volere che Berna sostenga il rafforzamento dei servizi sanitari, ossia delle cure intense, nei momenti di forte incremento dei ricoveri.

Si tratta, secondo la maggioranza del plenum, di incitare la Confederazione ad assumere un ruolo più attivo, specie nei confronti di quei Cantoni che nicchiano, ossia si dimostrano restii a potenziare i rispettivi sistemi sanitari. Anche se ciò non potrà avvenire subito, la maggioranza pensa già all'inverno 2022.