(ats) Non c'è consenso in merito alla riforma del Secondo pilastro. Oggi il Consiglio degli Stati non ha voluto discutere le proposte della sua commissione preparatoria: dopo essere entrato in materia sulla revisione ha rispedito il dossier alla Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS-N) con l'incarico di esaminare la proposta di compromesso elaborata da Josef Dittli (PLR/UR).

Il punto centrale della riforma - che non è contestato - è la riduzione del tasso di conversione dal 6,8% al 6,0%. Per scongiurare una eccessiva diminuzione delle rendite - l'abbassamento dell'aliquota comporterebbe infatti una loro contrazione di circa il 12% - il progetto prevede alcune misure per aumentare l'avere di vecchiaia disponibile al momento del pensionamento.

Il vero punto di discordia è però rappresentato dalle misure di compensazione a destinazione della generazione transitoria. La CSSS-N propone che a beneficiarne siano le prime 20 classi d'età che andranno in pensione dopo l'entrata in vigore della riforma. La compensazione sarebbe versata sotto forma di supplemento di rendita. Il costo? 25,2 miliardi di franchi.

In questo modo, spiega la commissione, il 70% circa degli assicurati della generazione di transizione riceverebbe il supplemento pieno e il 18% quello ridotto. Nel modello proposto dal Consiglio federale ne avrebbero beneficiato tutti gli assicurati, mentre in quello del Nazionale - che costerebbe 9,1 miliardi - solo il 35-40% delle prime 15 classi d'età.

Per Dittli la soluzione della commissione è però troppo costosa. Per questo motivo ha chiesto, tramite una proposta individuale, di limitare alle prime 15 classi d'età il supplemento di rendita. Quest'ultimo, inoltre, non sarebbe versato a chi beneficerebbe in tal modo di una rendita superiore a quella che otterrebbe con il sistema attualmente in vigore. Secondo l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), la proposta del "senatore" urano costerebbe 11,9 miliardi e interesserebbe il 37-47% degli assicurati della generazione transitoria.

Sostenendo che la proposta Dittli vada esaminata a fondo, la maggioranza del Consiglio degli stati ha quindi rispedito il dossier alla CSSS-N come proposto da Isabelle Chassot (Centro/FR). La decisione è stata presa con 28 voti a 15 e 2 astenuti.