Negli ultimi mesi, i mercati energetici europei hanno registrato un'impennata dei prezzi, fenomeno che si è acuito con la guerra in Ucraina tanto da raggiungere picchi storici. Il Consiglio federale ha quindi redatto in fretta e furia un progetto di legge così da equipaggiarsi precauzionalmente contro un eventuale collasso del sistema ed evitare le conseguenze devastanti di un blackout prolungato.
L'obiettivo è mettere le società di rilevanza sistemica del settore nelle condizioni di poter acquistare elettricità in qualsiasi momento, anche in caso di sviluppi eccezionali del mercato. Grazie ai 10 miliardi di franchi che verrebbero messi sul piatto, le aziende alle prese con prezzi estremi o inadempienze su larga scala delle controparti otterrebbero in poche ore, sotto forma di prestiti, la liquidità necessaria.
Una minoranza del plenum, della quale si è fatto portavoce con una proposta di rinvio Stefan Engler (Centro/GR), avrebbe preferito rispedire il progetto di legge al governo, in quanto convinta che il meccanismo, nella sua forma attuale, metta troppo l'accento sul salvataggio delle singole imprese. A suo avviso, l'obiettivo principale dovrebbe invece essere quello di assicurare un approvvigionamento sicuro di energia elettrica al Paese.
Secondo Engler, ci sarebbe un notevole potenziale per rendere il disegno ancora più favorevole ai consumatori. Alla fine però, i "senatori", per 26 voti a 18 (un astenuto), hanno deciso di entrare in materia sull'oggetto, respingendo la proposta del grigionese. Nel pomeriggio si terrà la discussione di dettaglio.