(ats) La Confederazione deve partecipare alle spese d'esercizio dei cosiddetti "centri di partenza" cantonali situati in prossimità del confine, come quello di Rancate nel Mendrisiotto.

Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati approvando all'unanimità una modifica della Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione. Il dossier ritorna alla Camera del popolo per una divergenza: i "senatori" non vogliono escludere dal fermo di breve durata - fino a tre giorni - fanciulli e adolescenti sotto i 15 anni per non dividere le famiglie.

Se per Stefan Engler (Centro/GR) si tratta invece di preservare la dignità dei fanciulli, per la maggioranza le strutture in questione non sono centri di detenzione, bensì luoghi che consentono alle persone interessate di avere un tetto e una cena. Keller-Sutter ha poi fatto notare che i casi di bambini o giovani finiti in questi centri negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano.

La riforma legislativa prevede esplicitamente la possibilità per Berna di sostenere finanziariamente con una somma forfettaria i Cantoni che in situazioni straordinarie - come nel 2016-2017 in Ticino - gestiscono alloggi temporanei per stranieri che possono essere allontanati senza che una decisione formale sia necessaria (ossia senza una decisione di un giudice, ndr.).

Ad essere interessati dalla novità sono in particolare i Cantoni di frontiera, maggiormente confrontati con questo tipo di consegna agli Stati limitrofi. Nel corso del dibattito, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha più volte fatto riferimento al centro di Rancate, tanto che ha parlato anche di "Lex Ticino".

Come accennato, la legge prevede anche una modifica delle disposizioni sul fermo di breve durata: la competente autorità federale o cantonale potrà trattenere in un centro cantonale di partenza per un massimo di tre giorni chi è sprovvisto di permesso di soggiorno di breve durata, di dimora o di domicilio. Questo tipo di fermo è ammissibile solo quando esiste un accordo di riammissione facilitato con uno Stato limitrofo (come quello concluso con l'Italia, ndr.).

La modifica legislativa trae origine da una mozione depositata dall'ex "senatore" Fabio Abate (PLR/TI) e approvata dal Parlamento nel 2018. Nel suo atto parlamentare Abate faceva riferimento proprio all'apertura a Rancate di un centro asilanti provvisorio nel 2016. All'epoca la Confederazione aveva concluso un accordo eccezionale con le autorità ticinesi in merito a un aiuto finanziario. La legge adottata oggi dai "senatori" permette di assicurare le basi legali per eventuali altri sostegni di questo tipo, ha spiegato la ministra di giustizia e polizia.