(ats) La Confederazione deve poter accordare aiuti finanziari a istituzioni private per prestazioni nel campo della ricerca delle origini in caso di adozione. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale sulla scia dello scandalo legato alle adozioni illegali di bambini provenienti dallo Sri Lanka.

Si tratterebbe in particolare di sostenere organizzazioni che hanno sviluppato conoscenze specialistiche e che possono essere efficaci anche all'estero. Gli aiuti non andrebbero a casi individuali e la competenza in questo settore continuerebbe a spettare alle autorità cantonali, ha precisato Beat Flach (PVL/AG) convincendo il plenum che ha adottato tacitamente una iniziativa della sua Commissione degli affari giuridici. Gli Stati devono ancora esprimersi.

A portare alla luce il problema è stato un rapporto pubblicato dal Consiglio federale nel 2020. In totale in Svizzera, fra il 1973 e il 1997, sono stati adottati 881 bambini dallo Sri Lanka. Molti provenivano da autentici "allevamenti di bebè", che ricorrevano a uomini bianchi per avere piccoli dalla pelle più chiara.

Le coppie svizzere pagavano fra i 5000 e i 15'000 franchi per bambino e le madri biologiche ricevevano solo qualche dollaro, a volte semplicemente un thermos in dono. Gli intermediari, spesso avvocati srilankesi, erano invece profumatamente pagati. Ancora oggi centinaia di persone adottate non sanno chi siano i loro genitori biologici.

Sotto accusa nel rapporto c'è anche l'intermediaria svizzera per l'adozione di bambini nello Sri Lanka, Alice Honegger, deceduta nel 1997. Secondo le ricerche, era cosciente di queste adozioni di tipo commerciale.