(ats) I cantoni di frontiera, come il Ticino, responsabili dell'allontanamento di migranti nei Paesi confinanti riceveranno un sostegno finanziario dalla Confederazione per coprire le spese d'esercizio dei cosiddetti "centri di partenza".

Benché il progetto governativo non fosse contestato, il Consiglio nazionale avrebbe voluto inserire nella legge una clausola a protezione dei minori, a differenza del Consiglio degli Stati. Oggi la Camera del popolo ha tuttavia fatto marcia indietro, eliminando l'ultima divergenza su questo aspetto del progetto, oramai pronto per le votazioni finali.

In caso di livelli eccezionalmente elevati di arrivi illegali, la Confederazione dovrà pagare una somma forfettaria giornaliera a copertura dei costi di alloggiamento nei centri di partenza ubicati nei pressi del confine, come quello di Rancate, nel Mendrisiotto. La durata del finanziamento sarà limitata nel tempo.

Inizialmente il Consiglio nazionale voleva proteggere specificamente i bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 15 anni. La Camera dei Cantoni si è sempre opposta, poiché accade raramente che in questi centri vengano custoditi minori di 15 anni.

A nome della commissione, Marianne Binder-Keller (Centro/AG) ha spiegato la decisione di adeguarsi agli Stati sostenendo che le persone accolte in questi centri sono "detenute": si tratta solo di una sistemazione provvisoria nell'attesa di venir rinviati nel paese vicino, ha aggiunto. Inoltre, "non ha senso" a suo avviso separare i bambini dai genitori.

La legge prevede anche una modifica delle disposizioni sul fermo di breve durata: la competente autorità federale o cantonale potrà trattenere in un centro cantonale di partenza per un massimo di tre giorni chi è sprovvisto di permesso di soggiorno di breve durata, di dimora o di domicilio. Questo tipo di fermo è ammissibile solo quando esiste un accordo di riammissione facilitato con uno Stato limitrofo (come quello concluso con l'Italia, ndr.).

Come accennato, la riforma prevede esplicitamente la possibilità per Berna di sostenere finanziariamente con una somma forfettaria i Cantoni che in situazioni straordinarie - come nel 2016-2017 in Ticino - gestiscono alloggi temporanei per stranieri che possono essere allontanati senza che una decisione formale sia necessaria (ossia senza una decisione di un giudice, ndr.).

Ad essere interessati dalla novità sono in particolare i Cantoni di frontiera, maggiormente confrontati con questo tipo di consegna agli Stati limitrofi. Nel corso dei dibattiti alle camere, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha più volte fatto riferimento al centro di Rancate, tanto che ha parlato anche di "Lex Ticino".

La modifica legislativa trae infatti origine da una mozione depositata dall'ex "senatore" Fabio Abate (PLR/TI) e approvata dal Parlamento nel 2018. Nel suo atto parlamentare Abate faceva riferimento proprio all'apertura Rancate di un centro asilanti provvisorio nel 2016. All'epoca la Confederazione aveva concluso un accordo eccezionale con le autorità ticinesi in merito a un aiuto finanziario. La legge permette di assicurare le basi legali per eventuali altri sostegni di questo tipo.