Contributo della Svizzera alla Bulgaria e alla Romania per ridurre le disparità economiche e sociali nell'Unione europea allargata
La Commissione della politica estera del Consiglia degli Stati (CPE-S) ha inoltre approvato un credito d'impegno di 20 milioni di franchi destinato alla Fondazione degli immobili per le organizzazioni internazionali (FIPOI) per finanziare il rinnovo della sede dell'OMC. Ha quindi adottato, modificandola, una mozione del Consiglio nazionale concernente l'OCSE, e ha proseguito l'esame del rapporto sulla politica estera 2009. Infine, ha preso posizione sul mandato di negoziazione del Consiglio federale per la Conferenza sul clima di Copenaghen.

1. 09.055 n  Riduzione delle disparità economiche e sociali nell’Unione europea allargata.  Contributo della Svizzera a favore della Bulgaria e della Romania

Il Consiglio federale sottopone all’Assemblea federale un credito quadro di 257 milioni di franchi destinato al contributo della Svizzera a favore della Bulgaria e della Romania per ridurre le disparità economiche e sociali nell’Unione europea allargata. La Commissione della politica estera si è dichiarata favorevole a entrare in materia sul disegno di decreto federale, approvandolo con 8 voti e 2 astensioni.

La CPE-S ritiene che il contributo a favore di Romania e Bulgaria sia la conseguenza logica del precedente contributo di un miliardo di franchi destinato ai Paesi dell'Europa centrale e orientale entrati nell'Unione europea nel gennaio 2004. La Commissione ha discusso dei principi di gestione del contributo e dei settori prioritari d'intervento. Si è occupata in particolare della questione dei rischi legati alla corruzione, insistendo sulla necessità di controllare in modo rigoroso l'impiego dei mezzi stanziati dalla Svizzera. A tale proposito, ritiene che le misure previste nell'articolo 2 del decreto federale diano le necessarie garanzie. È in effetti previsto che gli accordi quadro bilaterali per l'attuazione del contributo siano conclusi soltanto dopo che la Svizzera sarà convinta del buon funzionamento dei sistemi di controllo allestiti da Bulgaria e Romania. Inoltre, la Svizzera prenderà in considerazione la posizione dell'UE e delle istituzioni finanziarie internazionali sui progressi compiuti dai due Paesi nella lotta contro la corruzione.

2. 09.059 n FIPOI. Aiuti finanziari all'OMC (ampliamento intra muros)

In virtù dell’accordo concluso il 1° agosto 2008 tra la Svizzera e l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), il Centro William Rappart – sede dell’OMC, situato a Ginevra – dev'essere ristrutturato, ampliato internamente e ingrandito in tre fasi allo scopo di permettere all'OMC di riunire le sue attività sotto un unico tetto (realizzazione del cosiddetto «siège unique»). La CPE-S ha sottoposto all'esame preliminare lo stanziamento di un credito d'impegno di 20 milioni di franchi per un mutuo alla Fondazione degli immobili per le organizzazioni internazionali (FIPOI), destinato a finanziare la seconda fase del progetto (ampliamento interno).

Nella votazione sul complesso, la CPE-S ha approvato il credito d'impegno all'unanimità e senza apportare modifiche al disegno del Consiglio federale.

3. 09.3360 n  Mo. Consiglio nazionale (CPE-N). Chi dirige l'OCSE: il Consiglio dei Ministri o il G20?

Questa mozione del Consiglio nazionale incarica il Consiglio federale di chiedere che in occasione della prossima riunione del Consiglio dei ministri dell'OCSE quest'organo sia ufficialmente consultato sul rapporto, relativo al rispetto di un certo numero di standard in materia di politica fiscale da parte di vari Paesi, allestito all'indirizzo del G20 dal Segretario generale dell'OCSE.

La CPE-S ha constatato che il mandato impartito al Consiglio federale ha perso, nei termini utilizzati dalla mozione, ogni attualità. A suo avviso, tuttavia, una presa di posizione del Parlamento rispetto agli eventi ai quali si riferisce la mozione era sempre necessaria alfine di esprimere la sua disapprovazione per il modo in cui la Svizzera è stata trattata e di dare al Consiglio federale un mezzo politico di pressione supplementare sull'OCSE. Pertanto la Commissione ha adottato, con 8 voti e un'astensione, una versione modificata della mozione che incarica il Consiglio federale di chiedere al Consiglio dei ministri dell'OCSE di consultare ufficialmente i membri su tutti i rapporti allestiti dal Segretario generale dell'organizzazione all'indirizzo del G20.

4.  09.052 ns  Rapporto sulla politica estera 2009
     
09.014 s  Delegazione parlamentare presso il Consiglio d'Europa. Rapporto

La CPE-S ha ripreso l'esame del rapporto sulla  politica estera 2009 che aveva avviato nella seduta precedente. Questa volta si è occupata della parte introduttiva, nella quale il Consiglio federale illustra il mutamento dei rapporti di forza nel mondo con l'ascesa dei Paesi emergenti e la perdita d'influenza dei Paesi occidentali. In tale contesto si pone la questione di come la Svizzera deve agire per garantire la propria sovranità e la propria posizione nelle organizzazioni internazionali. La Commissione, ritenendo che questa questione meritasse di essere approfondita, ha deciso di partecipare a un seminario previsto dalla Commissione omologa del Consiglio nazionale all'inizio del 2010.

La Commissione ha poi trattato le parti del rapporto concernenti il Consiglio d'Europa e il rapporto della Delegazione parlamentare presso il Consiglio d'Europa e ne ha preso atto. La Commissione voleva dedicare particolare attenzione a questa istituzione per informarsi delle priorità della Svizzera per la presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, che il nostro Paese assumerà dal 18 novembre prossimo all'11 maggio 2010.

5. Mandato del Consiglio federale per la Conferenza sul clima di Copenaghen. Consultazione secondo l’articolo 152 capoverso 3 LParl

In vista della Conferenza sul clima, che si terrà dal 7 al 18 dicembre prossimi a Copenaghen, la CPE-S ha esaminato i principali punti del progetto di mandato di negoziazione della delegazione svizzera. I negoziati si articolano attorno a due obiettivi in materia di lotta contro il riscaldamento climatico: la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, da un lato, e l’adattamento alle conseguenze già visibili del riscaldamento climatico, dall’altro.

La Commissione sostiene a grande maggioranza questi due obiettivi. Essa sottolinea che la riduzione delle emissioni di gas serra è d'importanza primordiale e che i loro effetti sul riscaldamento climatico sono scientificamente dimostrati. Di conseguenza, auspica che la Svizzera si adoperi con impegno affinché la comunità internazionale adotti questi obiettivi durante la Conferenza di Copenaghen. Inoltre, la maggioranza appoggia gli obiettivi che il Consiglio federale propone per la Svizzera, ossia di ridurre le sue emissioni almeno del 20 per centro entro il 2020 rispetto al livello che raggiungevano nel 1990, e addirittura del 30 per cento se i Paesi grandi responsabili delle emissioni di gas serra vi si impegnano a loro volta. Secondo una minoranza della Commissione, invece, non è scientificamente provato che i gas serra siano l'unica causa del riscaldamento climatico.

6. Relazioni tra la Svizzera e la Libia

La Commissione ha preso conoscenza con sollievo del fatto che le autorità libiche hanno consegnato i due cittadini svizzeri trattenuti in Libia all'Ambasciata di Svizzera a Tripoli e si rallegra che essi siano in buone condizioni di salute. Inoltre, la CPE-S sottolinea che sostiene la politica del Consiglio federale e giudica importante che sulle attività di quest'ultimo sia mantenuta la massima discrezione.

 

La CPE-S si è riunita a Berna il 9 novembre 2009, sotto la presidenza del consigliere agli Stati Dick Marty (PLR/TI) e alla presenza della consigliera federale Micheline Calmy-Rey.

 

Bern 10 novembre 2009 Servizi del Parlamento