Rapporto sulla politica economica esterna 2009
La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha esaminato il rapporto sulla politica economica esterna 2009 e ha approvato sei accordi economici. La Commissione è stata inoltre consultata sull'applicazione provvisoria dell'Accordo aggiuntivo sul Fondo dell'UE per le frontiere esterne. Infine, la CPE-N ha deciso di non dare seguito a una petizione concernente lo Sri Lanka.

1. 10.009 sn Politica economica esterna 2009. Rapporto

Prima di procedere all'esame del rapporto del Consiglio federale sulla politica economica esterna 2009, la Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) si è occupata con particolare attenzione del capitolo introduttivo del rapporto dedicato al principio della sostenibilità nella politica economica esterna. A tal fine ha proceduto all'audizione della professoressa Christine Kaufmann, docente all'Università di Zurigo, di Roland Decorvet, direttore generale di Nestlé Suisse, e di diversi rappresentanti della Segreteria di Stato dell'economia (Seco). Le discussioni si sono concentrate principalmente sulla possibilità di introdurre norme sociali e ambientali negli accordi di libero scambio, sull'applicabilità del principio di sostenibilità e sull'iscrizione della regola della condizionalità negli accordi di libero scambio. Si è pure discusso dei concetti e degli strumenti utilizzati da differenti Paesi nell'ambito delle loro relazioni economiche e commerciali.

Sulla scorta di tali audizioni, la CPE-N ha proceduto a un esame approfondito del rapporto sulla politica economica esterna 2009 (10.009 sn). Ha constatato che tale rapporto stila un bilancio completo della politica economica esterna praticata dalla Svizzera nel 2009 e che mette bene in evidenza il crescente impegno del Consiglio federale a favore di norme sociali e ambientali, anche se alcuni membri della Commissione non sono del tutto convinti dei rari esempi menzionati nel rapporto. Sempre nell'ambito della discussione sul principio di sostenibilità nella politica economica esterna, la Commissione ha respinto, con 13 voti contro 12, una proposta di mozione che intendeva incaricare il Consiglio federale di adottare una strategia di sviluppo sostenibile in materia economica, ecologica e sociale che preveda un dispositivo dettagliato applicabile all'economia esterna. Questa strategia, che il Consiglio federale avrebbe dovuto presentare in un rapporto, doveva esporre in modo trasparente, coerente e concreto gli obiettivi della Svizzera nell'ambito dello sviluppo sostenibile e gli strumenti che il nostro Paese utilizza per perseguirli.

Nella discussione sul capitolo concernente il sistema finanziario internazionale, la Commissione ha affrontato diverse tematiche: il rapido aumento dell'indebitamento di alcuni Stati, segnatamente della Grecia, e le misure adottate dal FMI per porvi rimedio, come pure lo stato dei negoziati volti a recepire nelle convenzioni bilaterali di doppia imposizione l'articolo 26 del modello di convenzione OCSE.

Nell'ambito di questo esame la CPE-N ha approvato con 17 voti contro 0, e 7 astensioni, un accordo di libero scambio tra l'Albania e gli Stati dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) e un accordo agricolo tra la Svizzera e l'Albania. Con 17 voti contro 0, e 6 astensioni, la Commissione ha pure avallato un accordo di libero scambio tra la Serbia e l'AELS e un accordo agricolo tra la Svizzera e la Serbia. La Commissione ha inoltre approvato tre accordi concernenti la promozione e la protezione reciproca degli investimenti:  il primo – con 17 voti contro 2, e 5 astensioni – concluso con il Regno del Lesotho, il secondo – con 17 voti contro 1, e 6 astensioni –, con la Repubblica popolare di Cina e il terzo – con 17 voti contro 2, e 5 astensioni –, con la Repubblica del Tagikistan. Infine, il decreto federale che approva le misure tariffali delle dogane è stato approvato con 23 voti contro 0 e 1 astensione.

 

2. Applicazione provvisoria dell'Accordo aggiuntivo sul Fondo dell'UE per le frontiere esterne

Conformemente all'articolo 152 capoverso 3bis LParl, la CPE-N è stata consultata in merito all'applicazione provvisoria dell'Accordo aggiuntivo tra la Comunità europea, la Repubblica d'islanda, il Regno di Norvegia, la Confederazione Svizzera e il  Liechtenstein sulle modalità di partecipazione di tali Stati al Fondo per le frontiere esterne. Giova ricordare che nel quadro dell'Accordo di associazione a Schengen, è previsto che la Svizzera partecipi al Fondo per le frontiere esterne e che la CPE-N si era già espressa a favore di un accordo aggiuntivo nel 2008 in occasione di una consultazione relativa al mandato di negoziazione. La Commissione sostiene oggi il principio di un'applicazione provvisoria di questo accordo aggiuntivo, che per la Svizzera riveste un interesse finanziario. In seno alla Commissione sono tuttavia state sollevate riserve quanto all'efficacia e al funzionamento delle frontiere esterne allo spazio di Schengen.

 

3. Petizione Associazione dei Tamil.

Per una presa di posizione della Svizzera contro i conflitti nello Sri Lanka

La Commissione propone di non dare seguito alla petizione summenzionata, considerando che il suo obiettivo è già raggiunto. Ritiene infatti che la Svizzera si è già pronunciata chiaramente, al momento del deposito della petizione, contro la guerra e le violazioni dei diritti dell'uomo nello Sri Lanka.

 

4. Attualità internazionale

La consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha informato la Commissione sugli ultimi sviluppi – già noti al pubblico – nella situazione dei due ostaggi detenuti in Libia.

La CPE-N si è riunita a Berna il 22 febbraio 2010 sotto la presidenza della consigliera nazionale Christa Markwalder (PLR/BE) e in presenza della consigliera federale Micheline Calmy-Rey e del consigliere federale Hans-Rudolf Merz.

 

Berna, 23 febbraio 2010 Servizi del Parlamento