Legge sull’assicurazione infortuni: deliberazione di dettaglio
La Commissione della sicurezza sociale e delle sanità del Consiglio nazionale ha concluso la deliberazione di dettaglio relativa alla revisione della legge sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) con numerose divergenze rispetto alle proposte del Consiglio federale. La Commissione ha eliminato un buon numero di divergenze concernenti il progetto di riforma strutturale della LPP e ha inoltre proseguito la ricerca di soluzioni relative alla sospensione delle prestazioni da parte dell'assicurazione malattie (LAMal).

La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-CN) ha proseguito, e praticamente concluso, la deliberazione di dettaglio sulla legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) Revisione. Parte I (08.047 n). Dalle votazioni sono emerse posizioni relativamente contrapposte come lo testimoniano le 27 proposte depositate da minoranze della Commissione. La CSSS-CN ha chiesto ulteriori chiarimenti su due punti, per cui l’esame si concluderà soltanto verso la fine di giugno del 2010. L’oggetto potrà essere trattato dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale 2010.

Le decisioni più importanti prese dalla Commissione:

Con 13 voti contro 10 e 1 astensione, la CSSS-CN ha deciso di ridurre ulteriormente il guadagno massimo assicurato rispetto a quanto proposto dal Consiglio federale. La legge in vigore (art. 15 cpv. 3) prevede che il guadagno massimo assicurato venga fissato in maniera tale per cui, di regola, almeno il 92 per cento, ma al massimo il 96 per cento dei lavoratori assicurati siano coperti per il guadagno integrale. Il progetto del Consiglio federale è volto a sostituire queste cifre con 90 e 95 per cento, mentre la Commissione propone 85 e 90 per cento - che equivarrebbero a una diminuzione delle entrate di 160 milioni di franchi, delle uscite di 70 milioni di franchi e a un aumento dei premi dell’1,9 per cento. Dato che il guadagno massimo assicurato della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI) segue quello dell’assicurazione contro gli infortuni, la disposizione corrispondente della LADI dovrebbe essere dissociata dalla LAINF. Questa misura permetterebbe di evitare che la diminuzione delle entrate dovuta ai premi aggravi ancor più la situazione finanziaria dell’assicurazione contro la disoccupazione, già sufficientemente indebitata. La Commissione ha in tal modo esaudito una richiesta della Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-CN).

La CSSS-CN propone inoltre, a maggioranza risicata (13 voti contro 12), di fissare al 20 per cento, anziché all’attuale 10 per cento, il grado minimo d'invalidità che dà diritto a una rendita (art. 18). Con 13 voti contro 11, essa propone altresì di stabilire questo grado al 40 per cento (finora 10%) nel caso di danni alla salute che non possono essere constatati mediante criteri oggettivi.

All’articolo 20, la proposta del Consiglio federale per evitare la sovrassicurazione prevedeva che, per l’assicurato che ha raggiunto l’età del pensionamento, le rendite venissero ridotte di 2,5 punti percentuali per anno, ma al massimo della metà: con 13 voti contro 11, la Commissione ha deciso di sopprimere il limite previsto secondo il quale le rendite vengono ridotte al massimo della metà.

Per quanto concerne l’articolo 29, la Commissione ha deciso, con 12 voti contro 10, di inasprire le condizioni per la concessione di una rendita al congiunto superstite. Quest’ultimo dovrebbe aver diritto a una rendita soltanto se dovendosi prendere carico dei figli che non hanno più diritto a una rendita può beneficiare degli accrediti per compiti educativi previsti dall’articolo 29sexies della LAVS e ha compiuto 50 anni. Il Consiglio federale era dell’avviso che una sola di queste due condizioni dovesse essere adempiuta per fruire di una rendita: avere dei bambini che non hanno più diritto a una rendita o aver compiuto 45 anni. Esso prevedeva inoltre di restringere questo diritto alle sole vedove.

La discussione si è incentrata ancora una volta sui settori e sulle imprese che dovrebbero aver l’obbligo di assicurarsi presso la SUVA (art. 66 cpv. 1). Con 15 voti contro 9 , la Commissione ha respinto una proposta volta a escludere le imprese industriali. Con 14 voti contro 10, essa ha invece deciso di escludere esplicitamente le imprese di orticoltura e di sistemazione degli spazi verdi e respinto ugualmente, con 13 contro 10 e 2 astensioni, e 14 voti contro 10, due proposte che volevano affiliare alla SUVA tutte le imprese del settore della sanità e tutte le imprese di commercio all’ingrosso e al dettaglio. Gran parte di queste imprese sono attualmente assicurate presso compagnie private. Diversamente dal Consiglio federale, essa ha deciso che i negozi di articoli sportivi, di apparecchi radio e televisori e i negozi di decorazione d’interni debbano senza restrizioni esser assicurati presso compagnie private. Infine, con 15 voti contro 9 e 1 astensione, la Commissione ha respinto una proposta volta ad affidare completamente alla SUVA la gestione dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (monopolio SUVA); per contro, essa ha deciso, con 13 voti contro 12 e 1 astensione, di autorizzare la SUVA a proporre, nel suo campo di competenze, assicurazioni complementari.

In deroga alla decisione del Consiglio federale per quanto attiene anche alla responsabilità in caso di grandi sinistri, e opponendosi a che la Confederazione risponda dei danni che superano i 2 miliardi di franchi (art. 90 cpv. 5), la Commissione, ha deciso con 15 voti contro 9 che questi sinistri debbano essere coperti da un fondo alimentato principalmente dagli assicuratori privati.

Con 12 voti contro 10 e 2 astensioni, essa ha deciso di abrogare l’articolo 82a che conferiva al Consiglio federale la possibilità di assoggettare a speciali istruzioni i lavori che presentano pericoli particolari.

Nel corso della sessione invernale 2009, il Consiglio degli Stati aveva proceduto alla seconda deliberazione sul progetto «LPP. Revisione parziale. Riforma strutturale» (07.055 s) in base al quale sussistevano dodici divergenze rispetto al Consiglio nazionale. La CSSS-CN propone al suo Consiglio di allinearsi su nove punti alla posizione del Consiglio degli Stati. Tuttavia, essa resta ferma sulla sua posizione secondo la quale l’autorità di vigilanza deve essere indipendente sul piano giuridico, finanziario e amministrativo (art. 61 cpv. 3).

Con 16 voti contro 4 a 1 astensione, la Commissione propone al Consiglio nazionale di approvare l’iniziativa parlamentare «Legge federale sul risanamento dell’assicurazione invalidità. Modifica» (09.498 s), depositata dalla CSSS-CS. Il calendario fissato dalla legge federale del 13 giugno 2008 sul risanamento dell’assicurazione invalidità deve essere adeguato in funzione delle disposizioni del decreto federale del 12 giugno 2009 relativo al finanziamento aggiuntivo temporaneo dell’assicurazione invalidità, accettato dal popolo e dai Cantoni il 27 settembre 2009. Questo cambiamento non comporta alcuna modifica di fondo. Inoltre, il Consiglio degli Stati aveva già approvato il progetto nella sessione invernale 2009. Una minoranza della Commissione propone che la Confederazione, anziché trasferire questo importo dal fondo AVS al nuovo fondo AI, accordi un prestito di 5 miliardi di franchi, rimborsabile e senza interessi al fondo AI.

Per quanto concerne l’appianamento delle divergenze relative all’iniziativa parlamentare «Articolo 64a LAMal e premi non pagati» (09.425 n), depositata dalla CSSS-CN, la Commissione propone al Consiglio nazionale, con 12 voti contro 11, che l’assicuratore rimborsi al Cantone il 50 per cento dell’importo che l’assicuratore moroso paga in un secondo tempo. Una minoranza intende conformarsi alla decisione del Consiglio nazionale e rinunciare all’obbligo di rimborsare il Cantone. Con il voto preponderante della presidente, la Commissione propone inoltre di abrogare l’articolo 64a capoverso 6bis in virtù del quale i Cantoni possono tenere un elenco degli assicurati che non pagano i loro premi e sospendere l’assunzione dei costi delle prestazioni. Una minoranza propone inoltre di condividere la posizione del Consiglio degli Stati su questo punto.

La mozione «LAMal. Esame del catatogo delle prestazioni» (09.3717 s), depositata da Urs Schwaller al Consiglio degli Stati, non ha raccolto alcun voto favorevole della Commissione. La mozione invita il Consiglio federale a formulare, in modo positivo, il catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base e di sottoporlo a un riesame rigoroso fondato sui tre criteri: efficacia, appropriatezza ed economicità. La Commissione ha sottolineato che la redazione di un elenco siffatto comporterebbe un onere eccessivo di lavoro amministrativo e potrebbe ostacolare l’innovazione. Inoltre, la Commissione della gestione del Consiglio nazionale non ha ancora concluso i suoi lavori concernenti l’ispezione «Designazione e verifica delle prestazioni mediche nell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie». La CSSS-CN ha respinto con 14 voti contro 8 e 2 astensioni un’altra proposta che chiedeva un esame scientifico del catalogo delle prestazioni.

Nel dicembre del 1999, il Consiglio nazionale aveva dato seguito all’iniziativa parlamentare «Fondi confiscati al narcotraffico per la riabilitazione dei tossicodipendenti» (98.450 n), depositata dal consigliere nazionale Jost Gross. Con essa si chiedeva che il denaro confiscato ai trafficanti di droga venisse destinato al finanziamento di istituzioni di prevenzione della tossicodipendenza e al reinserimento del tossicomani. Da allora il termine necessario per l’elaborazione di un progetto è stato prorogato a più riprese. La Commissione ha pertanto proposto, senza opposizione, lo stralcio dell’iniziativa. Con 12 voti contro 7 astensioni, essa ha invece deciso di depositare un postulato che invita il Consiglio federale a stabilire un piano di finanziamento che contenga le indicazioni volte a garantire la sicurezza e la qualità delle cure nelle strutture ospedaliere di trattamento dei tossicodipendenti, eventualmente mediante l’utilizzazione di fondi confiscati nell’ambito di reati contro la legge sugli stupefacenti.

Con 12 voti contro 11, la CSSS-CN propone al Consiglio di prendere atto della petizione «Diritti sociali nella Costituzione federale e sviluppo dell’aiuto sociale» senza darle seguito. La petizione, depositata dal KABBA (Komitee der Arbeitslosen und Armutsbetroffenen), è in effetti identica alla petizione «Contro la povertà e l’esclusione sociale» (09.2006), depositata dall’associazione IG Sozialhilfe e in corso d’esame da parte del Consiglio nazionale. Una minoranza della Commissione propone di darle seguito e di depositare un postulato che chieda al Consiglio federale di redigere un rapporto sul coordinamento dei sistemi di copertura del minimo vitale. Una seconda minoranza intende dar seguito alla petizione e invita il Consiglio federale a elaborare, con una mozione, una legge quadro federale sull’aiuto sociale.

Anche per quanto attiene alla petizione Hans Kast «Per una previdenza per la vecchiaia garantita a lungo termine», la Commissione propone di prenderne atto senza darle seguito. La petizione chiede segnatamente l’istituzione di un nuovo modello di finanziamento dell’AVS e la libera scelta dell’istituto di previdenza per il secondo pilastro.

La Commissione si è riunita dal 27 al 29 gennaio 2010 a Berna, sotto la presidenza di Thérèse Meyer (PDC, FR), e la presenza parziale del consigliere federale Didier Burkhalter.

Le deliberazioni relative agli incarti seguenti saranno oggetto di un secondo comunicato stampa:
04.032 s Legge sull’assicurazione malattie. Revisione parziale. Libertà di contrarre
04.034 s Legge sull’assicurazione malattie. Revisione parziale. Partecipazione ai costi
04.062 s Legge sull’assicurazione malattie. Revisione parziale. Managed-Care. Parte 1
09.053 n LAMal. Misure destinate a contenere l’evoluzione dei costi. Progetto 2
 

Berna, il 29 gennaio 2010 Servizi del Parlamento