La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) non intende concedere ai giovani stranieri in situazione irregolare il diritto ad accedere al tirocinio. Propone quindi al Consiglio nazionale di non dare seguito a tre iniziative cantonali e a un’iniziativa parlamentare che chiedono invece di concederlo.

La Commissione ha respinto un’iniziativa del Cantone di Basilea Città e un’iniziativa del Cantone Giura, rispettivamente con 17 voti contro 8, e un’iniziativa del Cantone di Neuchâtel con 16 voti contro 9. Con 13 voti contro 11, ha inoltre bocciato anche un’iniziativa parlamentare di Sylvie Perrinjaquet (PLR, NE).

Le tre iniziative cantonali (10.325 n BS. Accesso dei sans papiers al tirocinio; 10.330 n JU. Accesso dei giovani in situazione irregolare al tirocinio; 10.318 s NE. Permettere l’accesso dei sans papiers all’apprendistato) e l’iniziativa parlamentare (10.446 n Perrinjaquet. Garantire ai giovani privi di documenti una formazione professionale che eluda la legge) chiedono di creare le basi legali necessarie affinché i giovani che vivono in Svizzera in situazione irregolare possano accedere all’apprendistato.

La Commissione respinge le iniziative poiché a suo parere la legislazione non può risolvere la problematica in modo soddisfacente. In virtù del diritto al rispetto della vita familiare, sancito nella Convenzione europea sui diritti dell’uomo, e del divieto fattuale di separare le famiglie, l’ammissione dei giovani all’apprendistato garantirebbe un diritto di soggiorno a tutta la famiglia e che infine si tradurrebbe in una legalizzazione generale. Un’attenuazione della legge sugli stranieri sotto questo aspetto attirerebbe inoltre altri immigranti in situazione irregolare. Infine le imprese che formano apprendisti sarebbero costantemente esposte al rischio di sanzioni penali. La Commissioni sottolinea che il diritto vigente prevede già la possibilità di concedere autorizzazioni di soggiorno in alcuni casi di rigore: nel valutare se sussista un caso personale particolarmente grave, occorre considerare «la situazione familiare, in particolare il momento e la durata della scolarizzazione dei figli» (art. 31 dell’ordinanza sull’ammissione, il soggiorno e l’attività lucrativa).

La minoranza della Commissione ritiene invece ingiusto che i giovani sans papiers possano seguire studi superiori, ma non possano accedere a un apprendistato a causa della necessità di un contratto di lavoro. Non colpevoli di questa situazione, i giovani non devono essere né penalizzati nello sviluppo professionale, né isolati dalla società. Concludendo un apprendistato, avrebbero più opportunità di stabilirsi nel Paese di origine dei loro genitori o in un altro Stato, se un domani fosse pronunciata una decisione di allontanamento nei loro confronti. La minoranza ritiene pertanto opportuno armonizzare la normativa applicabile a questi gruppi di giovani, per i quali numerose Città e Comuni cercano una soluzione pragmatica.

Con questa decisione la Commissione relativizza la volontà del Parlamento di legiferare in questo ambito: nella sessione autunnale il Consiglio degli Stati ha in effetti seguito la decisione del Consiglio nazionale, adottando una mozione (08.3616 Barthassat. Giovani in situazione irregolare. Accesso) che incarica il Consiglio federale di consentire ai giovani in situazione irregolare che hanno frequentato la scuola dell’obbligo in Svizzera di svolgere un apprendistato.

09.521 Pa.Iv. Moret. Validità delle iniziative popolari. Decisione giuridica prima della raccolta delle firme

Con questa iniziativa la consigliera nazionale Isabelle Moret (PLR, VD) chiede che in futuro un’autorità giudiziaria decida sulla validità di un’iniziativa popolare prima della raccolta delle firme. Benché la Commissione comprenda le rivendicazioni dell’autrice dell’iniziativa - in effetti è insoddisfacente che dopo aver raccolto 100’000 firme un’iniziativa popolare sia dichiarata nulla - non è tuttavia persuasa dalla soluzione proposta. Da un lato, dubita che sia sensato affidare a un tribunale la verifica della validità delle iniziative popolari. Dall’altro, si chiede se sia opportuno procedere a un controllo oneroso della validità di un’iniziativa popolare che non è ancora riuscita e che gode forse del sostegno di poche persone. La Commissione propone pertanto, con 14 voti contro 10, di non dare seguito all’iniziativa. Per contro, attende le proposte che il Consiglio federale presenterà nell’ambito dell’atteso supplemento al rapporto sulla relazione tra il diritto internazionale e il diritto interno. La Commissione auspica che in questo contesto il Consiglio federale esamini in dettaglio come strutturare una procedura che permetta di verificare la validità delle iniziative popolari prima della raccolta delle firme. Con 14 voti contro 9, decide di depositare un postulato in merito.

I progetti posti in consultazione relativi alle iniziative 09.439/10.308 (Iv. Pa. Garantire l'accesso a una carta d'identità classica, non biometrica, senza chip a tutti i cittadini svizzeri / Iv. Ct. TG. Legge sui documenti d’identità. Modifica) e all’iniziativa 09.480 (Iv. Pa. Nessuna estensione dell'obbligo d'informazione in materia di rilevazioni statistiche federali) saranno pubblicati il 25 ottobre 2010.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Yvan Perrin (UDC/NE), la Commissione si è riunita a Berna il 21 ottobre 2010.

 

Berna, 22 ottobre 2010 Servizi del Parlamento