La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) intende assegnare una posizione particolare ai simboli della cultura occidentale cristiana, dando seguito a un’iniziativa parlamentare che chiede alla Costituzione di sancirne espressamente uno statuto speciale negli spazi pubblici.

Con 12 voti contro 12 e il voto decisivo del presidente, la CIP-N propone di dare seguito all’iniziativa parlamentare «10.512 n È lecito esporre negli spazi pubblici simboli della cultura occidentale cristiana», presentata dalla consigliera nazionale Ida Glanzmann (CEg, LU). La Commissione ritiene necessario elaborare una nuova base costituzionale per tutelare la tradizione cristiana e i suoi simboli, come la croce sulle cime delle montagne o le vie, le cappelline e il presepe. Si tratta d’impedire che singole persone o gruppi utilizzino il pretesto dei diritti fondamentali come la libertà di credo e di coscienza per rimettere in discussione la cultura elvetica, che affonda le proprie radici nella tradizione occidentale cristiana. La minoranza della Commissione ritiene che la tolleranza nei confronti dei simboli cristiani non sia minacciata negli spazi pubblici e pertanto rifiuta che la Costituzione di un Paese laico come la Svizzera riservi uno statuto speciale a una comunità religiosa particolare. Prima di essere messa in atto, l’iniziativa deve ancora essere approvata dalla Commissione del Consiglio degli Stati.

10.333 s Iv. Ct. AG. Vietare il velo integrale in tutto lo spazio pubblico svizzero

Con 12 voti contro 10, la CIP-N respinge l’iniziativa depositata dal Cantone di Argovia, che punta a vietare, nello spazio pubblico, di indossare capi di vestiario che coprono completamente o quasi completamente il volto. La Commissione constata che il velo integrale per motivi religiosi non comporta un vero problema in Svizzera e mette in dubbio il carattere proporzionale di un divieto del genere, in particolare in considerazione dei segnali negativi per i turisti provenienti dai Paesi islamici. L’introduzione del divieto di partecipare a viso coperto alle manifestazioni deve continuare a essere una decisione cantonale. La minoranza della Commissione è favorevole a un divieto nazionale per poter migliorare la sicurezza generale del Paese e poiché in questo modo si promuoverebbe l’uguaglianza tra uomo e donna.

10.484 n Iv. Pa. Müller Philipp. Nessuna preferenza in materia di permessi di domicilio alla persone soggette alla legislazione sull’asilo

Dopo il rifiuto della commissione omologa del Consiglio degli Stati di approvare la decisione positiva adottata in fase di esame preliminare, la CIP-N propone alla sua Camera, con 11 voti contro 8 e 1 astensione, di dare seguito all’iniziativa, che chiede di rilasciare il permesso di domicilio alle persone cui è stato accordato l’asilo secondo gli stessi criteri e alle stesse condizioni degli immigrati stranieri non provenienti da Stati UE/AELS, vale a dire dopo dieci e non più dopo cinque anni.

10.535 n Iv. Pa. Reimann Lukas. Cambiamento di sistema: sistema a punti anziché immigrazione incontrollata

L’iniziativa parlamentare presentata dal consigliere nazionale Lukas Reimann (V, SG) punta a disciplinare l’immigrazione in Svizzera mediante un sistema a punti, come già avviene in altri Stati, come Canada, Nuova Zelanda o Australia. Il conseguimento di un punteggio minimo per il rilascio dei permessi è subordinato ai seguenti criteri: professioni richieste dal mercato del lavoro, qualifiche scolastiche e professionali, conoscenze linguistiche, salute, età, presupposti per l’integrazione o garanzia del mantenimento. Opponendosi a una modifica del sistema di ammissione previsto dall’attuale legge sugli stranieri, la Commissione propone, con 16 voti contro 8, di non dare seguito all’iniziativa. Ritiene infatti che si debba regolare l’immigrazione in primo luogo in base a esigenze di tipo economico, e non statale. Il sistema a punti non sarebbe inoltre compatibile con l’accordo sulla libera circolazione delle persone concluso con l’UE. La minoranza della Commissione propone invece di dare seguito all’iniziativa, poiché la regolamentazione proposta garantirebbe la trasparenza e la conformità alle esigenze attuali, evitando forme d’immigrazione indesiderate.

10.525 n Iv. Pa. Segmüller. Organo di gestione delle crisi a livello di Confederazione

Secondo la CIP-N, spetta al Consiglio federale istituire all’interno dell’Amministrazione le strutture adeguate per risolvere le crisi. Con 20 voti contro 4, la Commissione propone dunque di non dare seguito all’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Pius Segmüller (CEg, LU), che chiede di istituire in seno alla Confederazione un organo di gestione delle crisi. La Commissione è convinta che il Consiglio federale adotterà le misure necessarie per migliorare il coordinamento tra i diversi stati maggiori di crisi. La minoranza ritiene invece che un organo centrale, istituito a livello federale, potrebbe garantire il tempestivo coordinamento delle misure necessarie.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Yvan Perrin (UDC/NE), la Commissione si è riunita a Berna il 19 e 20 maggio 2011.

 

Berna, 20 maggio 2011 Servizi del Parlamento