Pacchetto di consolidamento e di verifica dei compiti 2014 (PCon 2014)
Diversamente dal Consiglio nazionale la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati propone di prendere in esame il PCon. La Commissione ritiene che le finanze federali vengano gravate notevolmente e considera inevitabile che il Parlamento affronti le questioni sui compiti cui si può o si deve rinunciare e su cosa debba avere priorità.

Pacchetto di consolidamento e di verifica dei compiti 2014 (PCon 2014, 12.101 n)
Il 13 giugno 2013 il Consiglio nazionale ha deciso di rinviare al Consiglio federale il PCon 2014, incaricandolo di presentare almeno due nuovi scenari.

Con 9 voti a favore e 3 astensioni la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati propone alla propria Camera di non seguire la decisione presa dal Consiglio nazionale, quindi di non respingere al Consiglio federale il PCon, bensì di esaminarlo. La proiezione positiva al 30 giugno 2013 concernente il periodo contabile dell’anno in corso (cfr. comunicato stampa del DFF del 14 agosto 2013) non deve far dimenticare che a partire dal 2015 le finanze federali subiranno notevoli oneri aggiuntivi. Per evitare che in un breve lasso di tempo le finanze federali siano sottoposte a importanti tagli per rispettare il freno all’indebitamento, la Commissione si è pronunciata chiaramente a favore di rinunce a certi compiti e di risparmi da effettuare per tempo.

Oltre agli attesi oneri supplementari, altri tre elementi hanno spinto la CdF-S a prendere questa decisione. In primo luogo è stato il Parlamento a incaricare il Consiglio federale di elaborare un PCon (Mo. CdF-N 11.3317) e la Commissione ritiene quindi che sia più coerente esaminare nel dettaglio il progetto, invece di rinviarlo al Collegio governativo senza esame particolareggiato. La Commissione concorda comunque con il Consiglio nazionale sul fatto che il progetto dovrebbe presentare più rinunce vere e proprie a compiti e che non tutte le misure proposte dal Consiglio federale siano attuabili politicamente. Tuttavia, la maggioranza della Commissione considera importante esaminare le misure di risparmio e di rinuncia proposte dal Consiglio federale, affinché almeno le misure non contestate che vi sono contenute possano essere attuate. Infine la Commissione reputa all’unanimità che i compiti che il Consiglio nazionale a deciso di assegnare al Consiglio federale in seguito al rinvio del progetto possano avere difficoltà a raggiungere una maggioranza. Si dichiara pertanto contraria all'elaborazione, da parte dell'Amministrazione federale, di onerosi scenari destinati comunque ad essere respinti in seguito dal Parlamento. 

Altri temi esaminati dalla CdF-S
La CdF-S ha preso atto del rapporto del Consiglio federale sulla situazione strutturale del turismo svizzero e sulla strategia per il futuro (cfr. comunicato stampa del DEFR del 27 giugno 2013). La Commissione, che ha lodato l’alta qualità del rapporto, condivide le preoccupazioni del Governo sulle difficoltà strutturali cui è confrontato il turismo in Svizzera. Come il Consiglio federale, anche la Commissione ha rilevato la necessità di ampliare il mandato della Società svizzera di credito alberghiero (SCA) e di intervenire soprattutto per introdurre degli aiuti per facilitare la successione in alberghi a conduzione familiare. La Commissione ha constatato con soddisfazione che le misure addizionali che accompagnano e facilitano le riforme strutturali del turismo non prevedono di impiegare risorse finanziarie supplementari, ma di fare ricorso al fondo della Nuova politica regionale, che dispone di mezzi sufficienti.

Durante la procedura di corapporto la CdF-S ha esaminato il messaggio concernente la costruzione e il finanziamento di un corridoio di 4 metri sulle rampe d’accesso alla NFTA del San Gottardo (13.045 s). Il progetto, che si inserisce nel contesto del trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia, prevede investimenti anche in Italia e la discussione si è concentrata sulle modalità di partecipazione della Svizzera a tali investimenti. La Commissione ha approvato in linea generale il messaggio ma, con 7 voti contro 4 e 1 astensione, ha proposto alla commissione legislativa competente di esigere che l’accordo sul finanziamento degli investimenti sul lato italiano concluso con l’Italia sia sottoposto all’approvazione del Parlamento. Inoltre la Commissione si attende che i sussidi destinati a promuovere il trasferimento del traffico pesante alla ferrovia siano gradualmente ridotti.

La Commissione segue il Consiglio federale e propone all’unanimità alla propria Camera di respingere la mozione della CdF-N sul calcolo dei costi totali nell'Amministrazione federale (13.3364 n). Ritiene infatti che il calcolo dei costi totali richiesti dal Consiglio nazionale sia già sancito per legge. La Commissione è inoltre convinta che le lacune rilevate dalla CdF-N in un computo delle prestazioni non possano essere rimosse tramite questa mozione.

 

La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati si è riunita a Berna il 19 e 20 agosto 2013 ed è stata diretta dal presidente Jean-René Fournier (PPD, VS). A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, capo del Dipartimento federale delle finanze, e collaboratori dei dipartimenti DFI, DFF, DDPS e DEFR. 


 

Berna, 20 agosto 2013  Servizi del Parlamento