La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati respinge la proposta del Consiglio federale di portare a due anni la durata del mandato del presidente della Confederazione. Permane invece favorevole all'ampliamento del Consiglio federale a nove membri dando seguito a un'iniziativa in tal senso depositata dal Cantone del Ticino.

Il Consiglio nazionale si era già espresso il 10 settembre 2012 contro il prolungamento della durata del mandato di presidente della Confederazione. Con 10 voti contro 2, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha ora proposto di non entrare in materia sulla suddetta proposta contenuta nel messaggio aggiuntivo concernente la riforma della direzione del Governo (01.080 s Riforma della direzione dello Stato, progetti 4 e 5). Allineandosi alla decisione del Consiglio nazionale, la Commissione ritiene che un mandato di due anni arrecherebbe più svantaggi che vantaggi e che un cambio regolare della presidenza è essenziale al buon funzionamento di un collegio paritario.

Essa ribadisce invece la necessità di una riforma del Governo. Il 26 ottobre 2012 aveva già proposto, con 6 voti contro 4, di non togliere di ruolo il progetto 1 del Consiglio federale, allineandosi alle decisioni prese nel 2003 dal Consiglio degli Stati in favore di un'estensione del Consiglio federale a nove membri. Benché tale proposta sia stata respinta dal Consiglio degli Stati durante la sessione invernale 2012, una maggioranza ancora più netta (9 voti contro 3) della Commissione propone ora a tale Camera di dare seguito a un'iniziativa depositata in tal senso dal Cantone del Ticino (10.321 Iv. Ct. TI. Aumento del numero dei membri del Consiglio federale da sette a nove). Secondo la Commissione, l'aumento dell'effettivo del Consiglio federale permetterebbe non soltanto di ripartire fra più ministri il crescente onere lavorativo del Governo ma anche di migliorare la rappresentanza delle diverse regioni linguistiche in seno al Consiglio federale. Una minoranza della Commissione ritiene invece che l'ampliamento del Consiglio federale nuocerebbe al principio di collegialità.

Voto elettronico al Consiglio degli stati

Mostratosi in un primo tempo refrattario alla proposta di esprimere il suo voto attraverso il procedimento elettronico, il Consiglio degli Stati è tornato sui suoi passi il 10 dicembre 2012, entrando in materia sul progetto elaborato dalla CIP-S (11.490 Iv. Pa. Jenny. Trasparenza in materia di voto). Esaminato l'oggetto in seconda lettura, la Commissione mantiene le sue decisioni precedenti e si esprime a favore della pubblicazione di elenchi nominativi nel caso di votazioni sul complesso, votazioni finali o di una votazione a maggioranza qualificata oppure se almeno dieci deputati lo richiedono. Una proposta mirante a introdurre la prassi adottata dal Consiglio nazionale – che pubblica attualmente i risultati di tutte le sue votazioni – anche per il Consiglio degli Stati è stata respinta dalla Commissione con 7 voti contro 3 e 3 astensioni.

Il progetto della Commissione e il relativo rapporto possono essere scaricati da Internet sui seguenti siti: http://www.parlament.ch/f/dokumentation/berichte/berichte-legislativkommissionen/staatspolitische-kommission-spk/Documents/bericht-spk-s-11-490-2012-10-25-f.pdf (rapporto) e http://www.parlament.ch/f/dokumentation/berichte/berichte-legislativkommissionen/staatspolitische-kommission-spk/Documents/entwurf-spk-s-11-490-2012-10-25-f.pdf (progetto).

Termine per l'attestazione delle firme per i referendum e le iniziative popolari

In seguito alla mancata riuscita, nell'autunno 2012, delle domande di referendum contro gli accordi sull'imposta liberatoria, si erano levate voci di rimprovero nei confronti dei Comuni che avevano accusato evidenti ritardi nell'attestazione del loro diritto di voto. Una mozione su questo tema adottata il 10 dicembre 2012 dal Consiglio nazionale (12.3975 Mo. Consiglio nazionale (CIP-N). Fissare un termine per l'attestazione delle firme per i referendum e le iniziative popolari), propone termini differenti per il deposito delle firme da parte dei comitati di referendum e d'iniziativa e per l'attestazione di tali firme da parte dei Comuni. Data l'importanza che tale questione riveste per la democrazia, la Commissione intende aprire il dialogo con i Comuni e i Cantoni prima di pronunciarsi sul progetto e di definire una sua linea precisa.

Diritto parlamentare: riaffermate le proposte di riforma respinte dal Consiglio nazionale

Nell'autunno 2011 il Consiglio degli Stati aveva adottato diverse modifiche della legge sul Parlamento volte a migliorare la qualità e l'efficacia dell'attività parlamentare (10.440 Iv. Pa. CIP-S. Miglioramento dell'organizzazione e delle procedure del Parlamento). Parte di esse è stata respinta dal Consiglio nazionale, mentre la CIP-S ha ribadito questa settimana le sue proposte. Con 9 voti contro 1 e 2 astensioni, propone che sia garantito in ogni caso il diritto di parola nel quadro dell'esame degli interventi controversi in Consiglio nazionale, affinché il Consiglio degli Stati possa esaminare le mozioni adottate dall'altro Consiglio in conoscenza degli argomenti favorevoli e contrari. Pur avendo accolto il principio del diritto di parola, il Consiglio nazionale aveva tuttavia previsto un'eccezione per i cosiddetti «dibattiti organizzati». Con 6 voti contro 3 la Commissione del Consiglio degli Stati mantiene anche la sua proposta di presentare le iniziative parlamentari unicamente in forma di progetti elaborati, ritenendola atta a valorizzare un importante strumento parlamentare che oggi viene talvolta usato impropriamente per formulare in modo vago dichiarazioni d'intenti. Una minoranza della Commissione ritiene che tale modifica limiterebbe il diritto d'iniziativa di cui usufruiscono i deputati. Riguardo alla presentazione di iniziative cantonali la CIP-S si è invece allineata, con 7 voti contro 5, al parere del Consiglio nazionale scostandosi quindi dalla sua proposta iniziale che imponeva anche a queste iniziative la forma del progetto elaborato.

Elezione in blocco dei membri del Consiglio federale

Dopo che la commissione omologa del Consiglio nazionale ha respinto una modifica dell'attuale procedura per il rinnovo integrale del Consiglio federale, la CIP-S mantiene, con 6 voti contro 6 e il voto decisivo del presidente, la sua decisione del 2 aprile 2012 di dare seguito all'iniziativa del consigliere agli Stati Thomas Minder (SH) (11.491 Iv. Pa. Minder. Elezione in blocco dei membri del Consiglio federale). Secondo la stessa, nell'ambito del rinnovo integrale del Consiglio federale i membri del Governo non sarebbero più eletti uno alla volta bensì tutti nello stesso turno di scrutinio. La Commissione ritiene che l'elezione del Consiglio federale non dovrebbe essere condizionata da criteri estranei alla politica quali la successione dei turni di elezione. La minoranza ritiene che tale modifica della procedura non apporterebbe risultati.

Rendere possibile uno scambio degli elenchi d'indirizzi degli abitanti fra la Posta e i Comuni

La CIP-S ribadisce la sua volontà di migliorare la qualità del contenuto dei registri degli abitanti in modo da permettere uno scambio degli elenchi di indirizzi tra la Posta e i servizi di controllo degli abitanti. Dopo che, per motivi inerenti alla protezione dei dati, la commissione omologa del Consiglio nazionale ha deciso di non dare seguito all'iniziativa parlamentare presentata dal consigliere agli Stati Hannes Germann (SH) (11.488 Iv. Pa. Germann. Adeguamento alla legge sull'armonizzazione dei registri) la CIP-S propone invece alla sua Camera di darvi seguito con 11 voti contro 1 e 1 astensione.

La Commissione si è riunita a Berna il 31 gennaio e 1° febbraio 2013 sotto la presidenza del consigliere agli stati Robert Cramer (GE).

 

Berna,  1° febbraio 2012 Servizi del Parlamento