Con 14 voti contro 9 la Commissione ha deciso di raccomandare di respingere la mozione. La decisione è stata preceduta da un intenso dibattito sull’importanza dell’integrazione dei giovani immigrati a livello cantonale e nazionale

La Commissione ha preso atto che con l’adozione dell’«Agenda Integrazione Svizzera» nell’aprile 2018 è stata chiarita sia la questione della ripartizione delle competenze fra la Confederazione e i Cantoni e all’interno dell’Amministrazione federale, sia la questione del finanziamento delle prestazioni a sostegno dell’integrazione fornite nel settore dell’asilo. Analogamente al Consiglio degli Stati, la maggioranza della Commissione ravvisa tuttavia la necessità di un intervento politico a favore dell’integrazione di adolescenti e giovani adulti che si stabiliscono in Svizzera sulla base del diritto in materia di stranieri (e non del diritto in materia d’asilo). Sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo di politica della formazione ampiamente riconosciuto, secondo cui il 95 per cento di tutti i 25enni residenti in Svizzera deve essere in possesso di un titolo di livello secondario II.

La mozione del Consiglio degli Stati chiede al Consiglio federale di elaborare, d’intesa con i Cantoni, una soluzione per l’integrazione di adolescenti e giovani adulti immigrati successivamente da Stati dell’UE/AELS e da Stati terzi, la quale tenga conto degli orientamenti fissati nell’Agenda Integrazione (18.3707). La Commissione ha preso atto che la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI), in collaborazione con la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), sta elaborando un’analisi volta a determinare l’entità e il profilo di questo gruppo target. In attesa di tale analisi e in considerazione del principio di diritto procedurale secondo cui la mozione non può essere sospesa, la Commissione ha deciso di raccomandarne la reiezione. La maggioranza della Commissione considera comunque poco opportuno fare riferimento agli obiettivi dell’Agenda Integrazione, dato che i programmi d’integrazione destinati agli immigrati secondo il diritto nel settore degli stranieri sono di competenza cantonale e nei Cantoni sono già state avviate molte misure in tal senso.

Una minoranza propone alla Camera di accogliere la mozione. Sebbene sia consapevole del fatto che solo l’analisi menzionata, affidata congiuntamente alla SEFRI e alla CDPE, consentirà di definire con precisione possibili misure, ritiene che con l’adozione della mozione il Consiglio federale sarebbe maggiormente stimolato a sostenere questi sforzi.

18.053 s Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026 in Svizzera. Contributi della Confederazione

La Commissione raccomanda all’unanimità al Consiglio nazionale di non entrare in materia sul progetto a sostegno dei giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026 in Svizzera. Dopo la bocciatura del Popolo vallesano del 10 giugno 2018 e il successivo ritiro della richiesta di finanziamento di Swiss Olympic, il messaggio del Consiglio federale è divenuto privo d’oggetto. La Commissione è stata informata dal consigliere federale Guy Parmelin sull’impegno assunto dalla Confederazione per la candidatura vallesana, ma la discussione che ne è seguita è stata dedicata principalmente agli attuali progetti nell’ambito della promozione dello sport di massa e al sostegno ai campi sportivi durante la scuola dell’obbligo. Attualmente sono pendenti diversi interventi parlamentari in materia e la Commissione seguirà da vicino l’evoluzione in questo settore.

Ulteriori soggetti dibattuti

La Commissione ha avviato i lavori in vista del prossimo messaggio ERI procedendo a un esame approfondito del «Rapporto sulla formazione 2018». Questo documento, pubblicato ogni quattro anni dal Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa, fornisce in sintesi una panoramica del nostro sistema educativo.

Si è inoltre occupata di un primo bilancio dell’«offensiva MINT», dell’impatto della riforma delle Accademie e del finanziamento delle cattedre da parte del settore privato, nonché del bachelor con pratica integrata (PiBS).

Inoltre, nell’ambito di una procedura di corapporto la Commissione ha esaminato le voci del budget 2019 relative alla ricerca e alla formazione. Con un’ampia maggioranza, propone alla Commissione delle finanze di aumentare di poco più di 120 milioni di franchi l’importo totale dei crediti proposti dal Consiglio federale. Le risorse supplementari verrebbero destinate alla formazione professionale, ai contributi alle università e alle scuole universitarie professionali, nonché ai politecnici e al FNS.

Presieduta dalla consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (PPD, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 18 e il 19 ottobre 2018. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del DFGP, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DDPS.