La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale ha deciso di entrare in materia sulla modifica della legge sul Tribunale federale (18.051) e in particolare si è espressa contro l’inserimento di opinioni minoritarie nelle decisioni scritte.

A stretta maggioranza (13 voti contro 11), la Commissione è entrata in materia sul progetto di modifica della legge sul Tribunale federale, che si prefigge anzitutto di sgravare il Tribunale federale dai casi semplici. Una minoranza propone di non entrare in materia sul progetto, poiché ritiene che non fornisca una risposta adeguata al problema dell’ingombro del Tribunale federale e rischia di nuocere alla tutela giurisdizionale di talune categorie di persone.

Con 19 voti contro 4 e 1 astensione, la Commissione propone di stralciare dal progetto la possibilità per il Tribunale federale di riportare le opinioni divergenti nelle sue sentenze. Essa considera che l’organizzazione di deliberazioni orali e pubbliche in caso di disaccordi adempia già a tale funzione. Alla fine di un’intensa discussione, con 18 voti contro 5 e 1 astensione la Commissione ha respinto due proposte miranti ad abrogare il ricorso sussidiario in materia costituzionale. Alla stregua del Consiglio federale, la maggioranza reputa che questo tipo di ricorso sia un pilastro del sistema svizzero di tutela giurisdizionale e abbia valenza esemplare per la fiducia che il cittadino ripone nello Stato di diritto. Una minoranza propone di abrogare tale ricorso. La Commissione proseguirà i suoi lavori durante una prossima riunione e dovrà ancora confermare la sua posizione nella votazione sul complesso.

La Commissione si attiene al piano del Consiglio federale sulla diffusione dell’identità digitale

Già durante la sua ultima riunione la Commissione si è espressa in linea di massima a favore della separazione dei compiti tra lo Stato e i fornitori privati prevista nel disegno di legge sull’eID del Consiglio federale e ha rifiutato di rinviare la legge a quest’ultimo (18.049.) Il ruolo della Confederazione nel rilascio delle eID deve limitarsi alla verifica e alla conferma dell’identità di una persona. Una minoranza vorrebbe inoltre sancire nella legge che la Confederazione può gestire un proprio sistema di eID o partecipare a imprese che hanno quale scopo di rilasciare eID (proposte respinte con 18 voti contro 7).

Come il Consiglio federale, anche la Commissione vuole che la legge sancisca esplicitamente il principio secondo cui un’eID è personale e non trasferibile (12 voti contro 10 e 2 astensioni). Una minoranza reputa inutile questa disposizione. Diversamente dal Consiglio federale, la Commissione vuole sancire esplicitamente nella legge che i fornitori privati sono tenuti a rilasciare eID a tutte le persone che soddisfano i requisiti personali stabiliti nella legge. Oltre a ciò, la Commissione non vorrebbe tuttavia imporre altre condizioni ai fornitori. In particolare, è contraria a inserire nella legge direttive sulla configurazione dei prezzi per il rilascio di un’eID (13/7/1 voti). Nella votazione sul complesso, la legge è stata accolta con 14 voti contro 7.

Entrata in materia sulla modifica della legge federale sull’espropriazione

La Commissione ha svolto audizioni in merito alla revisione della legge federale sull’espropriazione (18.057). Sulla base di quanto emerso dalle audizioni, con 16 voti contro 7 ha deciso di entrare in materia sul disegno. Avvierà la deliberazione di dettaglio in una delle sue prossime sedute.

Presieduta dal consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC/SZ), la Commissione si è riunita a Berna il 24 e 25 gennaio 2019.