La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha avviato l’esame della strategia di cooperazione internazionale 2021–2024 (20.033). Sono stati sentiti esperti dei settori dell’economia, della cooperazione allo sviluppo, della sostenibilità e della governance. Discutendo con il consigliere federale Ignazio Cassis e gli esperti sentiti, la Commissione ha analizzato in particolare le ripercussioni della pandemia del coronavirus sull’orientamento strategico della cooperazione internazionale.

​Con il messaggio concernente la strategia di cooperazione internazionale 2021–2024 il Consiglio federale definisce l’orientamento strategico della cooperazione internazionale, dell’aiuto umanitario e della promozione della pace e della sicurezza umana.
Tenuto conto delle ripercussioni del coronavirus, la Commissione è del parere che le priorità, l’orientamento strategico e il quadro finanziario della cooperazione internazionale debbano essere riconsiderati e che a seguito di tali conseguenze l’aiuto umanitario diventerà più importante. Essa ritiene pertanto che una parte significativa delle risorse della cooperazione internazionale debba essere investita in tale settore. Sulla base di queste considerazioni la Commissione ha incaricato i dipartimenti interessati di chiarire e illustrare in che modo la strategia di cooperazione internazionale possa essere adeguata di fatto e concretamente alle sfide e ai cambiamenti dovuti alla pandemia del coronavirus.
In occasione della prossima riunione del 26 maggio la Commissione deciderà in merito ai crediti quadro proposti dal Consiglio federale.

Crisi legata al Covid-19

La Commissione si è occupata della situazione attuale e delle prospettive della crisi dal punto di vista della politica estera. Ha discusso segnatamente delle misure volte a sostenere i cittadini svizzeri all’estero e dell’azione di rimpatrio lanciata dal DFAE.
La Commissione si è inoltre informata sulle misure, coordinate a livello europeo e multilaterale – e sostenute dalla Svizzera –, tese a fronteggiare la crisi. Ha discusso segnatamente dell’aiuto umanitario, che a seguito della situazione di crisi diventerà ancora più importante. Nell’ambito della discussione la Commissione ha deciso, con 16 voti contro 8, di presentare una mozione (20.3131) che incarica il Consiglio federale di aumentare di 100 milioni di franchi le risorse destinate all’aiuto umanitario per il 2020. In tal modo si intende in particolare tenere conto anche degli appelli delle organizzazioni internazionali dell’ONU, del CICR e della FICR per combattere la crisi del coronavirus e della precaria situazione riscontrabile nei campi profughi. In merito alla situazione nei campi profughi greci dell’Egeo la Commissione ha indirizzato una lettera alla responsabile del DFGP in cui chiede di agire rapidamente.
Con 14 voti contro 7 e un’astensione la Commissione, mediante una mozione (20.3130), vuole incaricare il Consiglio federale di allestire un calendario per la graduale apertura delle frontiere nazionali in modo da poter riunire rapidamente le famiglie e ripristinare la libera circolazione delle persone.
Inoltre, con 16 voti contro 6 e 2 astensioni, la Commissione ha deciso di proporre al Consiglio nazionale di rilasciare una dichiarazione (20.036) per un cessate il fuoco globale nella quale la comunità internazionale e tutte le parti in conflitto sono invitate ad aderire immediatamente a un cessate il fuoco globale e a lottare contro la pandemia del coronavirus e le sue conseguenze in cooperazione e reciproca solidarietà. Al proposito rinvia all’appello del Segretario generale dell’ONU del 23 marzo 2020.

Adesione ai Nuovi accordi di credito modificati del FMI (20.023)

Con il presente messaggio il Consiglio federale propone di approvare l’adesione della Svizzera ai Nuovi accordi di credito (NAC) modificati del Fondo monetario internazionale. La modifica riguarda in particolare il raddoppio delle risorse provenienti dai NAC al fine di preservare le risorse complessive del FMI. In presenza del consigliere federale Ueli Maurer, la Commissione ha sottolineato in particolare l’importanza dei nuovi accordi di credito alla luce delle ripercussioni economiche e sociali della pandemia del coronavirus.
L’entrata in materia non è stata contestata. Nella votazione sul complesso la Commissione ha adottato il disegno del Consiglio federale con 22 voti favorevoli e 3 astensioni.