La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) ritiene che sia indiscutibilmente necessario adattare la protezione dei dati agli sviluppi sociali e tecnologici come proposto dal Consiglio federale. Desidera tuttavia che la revisione avvenga per tappe. Si dovranno dapprima effettuare i necessari adeguamenti al diritto europeo e, successivamente, si potrà procedere alla revisione totale della legge sulla protezione dei dati.

​La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) è entrata in materia, senza voti contrari, sul disegno di legge federale relativa alla revisione totale della legge federale sulla protezione dei dati e alla modifica di altri atti normativi sulla protezione dei dati (17.059). Nel contempo, con 14 voti contro 8 e 2 astensioni si è espressa a favore di una mozione d’ordine, che prevede di suddividere l’oggetto.

Grazie alla suddivisione è possibile esaminare dapprima il recepimento del diritto europeo che, in base agli accordi di Schengen, deve avvenire entro un termine definito (Direttiva 2016/680 relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nell’ambito del diritto penale). In un secondo tempo si potrà quindi avviare senza fretta la revisione totale della legge sulla protezione dei dati. In questo modo la Commissione potrà far fronte alla grande complessità della tematica. Una minoranza della Commissione respinge invece questa soluzione, ritenendo che modificare la legge sulla protezione dei dati due volte in poco tempo comporterebbe un onere supplementare per gli attori coinvolti e ne risulterebbe un’incertezza del diritto.

Presieduta dal consigliere nazionale Kurt Fluri (RL/SO), la Commissione si è riunita a Berna l’11 gennaio 2018.