Nella procedura preparatoria per il matrimonio, i fidanzati stranieri saranno obbligati a provare il loro soggiorno legale in Svizzera. D'altra parte, si intende estendere da cinque a otto anni il termine di annullamento delle naturalizzazioni. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP) pone in consultazione due progetti con cui vuole inasprire gli strumenti normativi di diritto degli stranieri per contrastare i matrimoni fittizi.

Adempiendo un'iniziativa parlamentare depositata dal consigliere nazionale Toni Brunner (05.463 n Impedire la conclusione di matrimoni fittizi la CIP intende sancire nel Codice civile svizzero (CC) e nella legge federale sull'unione domestica registrata di coppie omosessuali (Legge sull'unione domestica registrata; LUD) che i fidanzati stranieri o i partner registrati siano tenuti nella procedura preparatoria a provare la legalità del loro soggiorno in Svizzera mediante un permesso di dimora o un visto per turismo valido. Inoltre, gli uffici dello stato civile devono informare le competenti autorità degli stranieri qualora constatino che coppie di fidanzati soggiornano illegalmente in Svizzera. Il fatto di obbligare le autorità a chiarire lo statuto di dimora dei fidanzati mira in particolare a ridurre il numero di matrimoni fittizi. Le persone che dimorano illegalmente in Svizzera non potranno più legalizzare il loro soggiorno aprendo una procedura preparatoria del matrimonio. La Commissione ha approvato il progetto preliminare da porre in consultazione con 13 voti contro 8.

Oltre a questa normativa preventiva contro i matrimoni fittizi, la Commissione propone una seconda misura che adempie quanto chiesto nella iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Ruedi Lustenberger (06.414 n Modifica della legge federale sulla cittadinanza. Dichiarazione d'annullamento ed estensione del termine) ed è volta a contrastare la conclusione abusiva di matrimoni. Qualora vi siano forti sospetti che la cittadinanza sia stata ottenuta mediante un matrimonio fittizio oppure con dichiarazioni false o occultando fatti essenziali, l'autorità degli stranieri potrà disporre d'ora in poi di un termine di otto anni (oggi cinque) per poter annullare la naturalizzazione. Parallelamente, dopo ogni atto istruttorio da parte delle autorità decorre un nuovo termine di prescrizione di due anni. Anche questo progetto preliminare, approvato dalla Commissione con 14 voti contro 4 e 3 astensioni, è posto in consultazione fino a metà ottobre 2007.

Minoranze della Commissione propongono di non entrare in materia né sul progetto di modifica del CC e della LUD né su quello di revisione della legge sulla cittadinanza. Ritengono che la revisione del CC e della LUD siano soluzioni apparenti poiché consentirebbero di evitare soltanto una minima parte dei matrimoni fittizi effettivamente conclusi. Inoltre, le disposizioni contro i matrimoni fittizi integrate nel CC dalla nuova legge sugli stranieri darebbero agli ufficiali di stato civile sufficienti nuove possibilità sanzionatorie. Prima di introdurre nuove normative, occorrerebbe dunque raccogliere esperienze sull'efficacia di queste disposizioni, che dovrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2008. Pure l'estensione del termine per la dichiarazione di annullamento sarebbe inutile, giacché il numero di abusi sarebbe molto limitato e l'attuale termine di cinque anni in generale sufficiente. I testi sono disponibili su Internet all'indirizzo http://www.parlament.ch/i/ed-spk-05463-06414.htm.

Dopo la decisione di entrata in materia del Consiglio nazionale durante la sessione estiva, la CIP ha proceduto alla deliberazione di dettaglio dell'iniziativa sulla cittadinanza (03.454 s Iv. Pa. Legge sulla cittadinanza. Modifica), che il Consiglio degli Stati ha presentato come controprogetto all'iniziativa popolare «Per naturalizzazioni democratiche». Il progetto legislativo intende conciliare la tradizionale democrazia in materia di naturalizzazioni con le esigenze di uno Stato di diritto. A tal fine, una votazione popolare su una domanda di naturalizzazione sarà ammessa soltanto se prima sarà stata presentata una proposta motivata di rifiuto. Inoltre, una decisione di rifiuto sarà impugnabile al tribunale cantonale ed eventualmente al Tribunale federale.

Contrariamente al Consiglio degli Stati, la CIP intende escludere totalmente che le decisioni di naturalizzazione siano prese alle urne. Con 12 voti contro 9 e 2 astensioni propone al Consiglio nazionale che le votazioni su naturalizzazioni possano avvenire soltanto a livello di assemblea comunale. Con 8 voti contro 6 e 5 astensioni ha inoltre deciso che le proposte di rifiuto debbano essere motivate per scritto. D'altra parte, la CIP propone al plenum con 11 voti contro 10 che i dati personali menzionati nel progetto legislativo del Consiglio degli Stati siano comunicati agli aventi diritto di voto. Con 11 voti contro 8 e un'astensione, a Commissione ha pure deciso che tali dati personali dovranno informare anche sull'appartenenza religiosa, mentre un'estensione ai dati riguardanti l'attività professionale, la disciplina fiscale, il beneficio di prestazioni sociali, l'esecuzione e attestati di carenza di beni, i debiti e obblighi di sostegno e di mantenimento è stata respinta con 11 voti contro 11 e voto decisivo del presidente. Pure respinta con 10 voti contro 11 la proposta di modificare la legge sul Tribunale federale per limitare la possibilità di ricorso alla corte suprema in materia di naturalizzazioni ordinarie.

La Commissione si è riunita il 28 giugno 2007 a Berna sotto la presidenza del consigliere nazionale Andreas Gross (PS/ZH).

Berna, 02.07.2007    Servizi del Parlamento