La Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio nazionale ritiene che la gestione politica della Svizzera debba essere rafforzata mediante una riforma del governo. Pertanto auspica che il Consiglio federale concretizzi rapidamente la sua intenzione di presentare nuove proposte al riguardo.

Gli eventi degli ultimi sei mesi, come la crisi finanziaria, oppure il dibattito sulle questioni fiscali hanno mostrato che non sempre il Consiglio federale è riuscito a individuare tempestivamente i problemi e a proporre soluzioni adeguate. Si impone dunque una riforma del governo, per permettere al Consiglio federale di assumere appieno il suo ruolo di organo di condotta. Occorre soprattutto coordinare in modo efficace le attività dei singoli dipartimenti e alleggerire i compiti amministrativi del Consiglio federale. La Commissione ha respinto, con 15 voti contro 8, la proposta di stralciare il progetto «Riforma della direzione dello Stato» (01.080) su cui le Camere non si sono ancora pronunciate. Secondo la minoranza non è necessaria alcuna riforma, bensì consiglieri federali dalla personalità più forte.

La consigliera federale Widmer-Schlumpf ha informato la CIP che nel mese d’agosto il Consiglio federale prenderà decisioni di principio sull’iter futuro. Se il Consiglio federale decidesse di continuare il progetto di riforma del governo, saranno presentate proposte concrete entro la primavera del 2010.

08.522 n Iv. pa. Meyer Thérèse. Facilitare l'esercizio dei diritti politici degli Svizzeri all'estero

La CIP ritiene che sia necessario facilitare quanto più possibile l’esercizio dei diritti politici degli Svizzeri all’estero. Per questo motivo ha deciso all’unanimità di dare seguito all’iniziativa parlamentare della consigliera nazionale Thérèse Meyer (PPD, FR) che chiede che la partecipazione attiva a una votazione o a un’elezione valga come rinnovo dell’iscrizione al comune di voto. In questo modo si potrebbero ridurre gli ostacoli amministrativi all’esercizio dei diritti politici.

08.530 n Iv. pa. Chevrier. Limitazione del numero di oggetti in votazione

Con 15 voti contro 9 la Commissione ha invece respinto la proposta del consigliere nazionale Chevrier (PPD, VS) di limitare a tre il numero di oggetti che si possono presentare per un’unica votazione popolare. La Commissione ricorda che il Consiglio federale, quando programma le votazioni popolari, deve rispettare determinate scadenze legali. Ad esempio le iniziative popolari devono essere sottoposte a votazione popolare entro dieci mesi dalla votazione finale in Parlamento. Si può inoltre constatare che ci sono votazioni popolari con più di tre oggetti soprattutto durante gli anni in cui si svolgono le elezioni poiché, su richiesta dei partiti, non sono previste votazioni in autunno.

08.521 n Iv. pa. Zisyadis. Trasparenza e modifica delle pensioni del Consiglio federale

Con 12 voti contro 8 la Commissione ha respinto anche l’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Zisyadis (G, VD). Secondo la Commissione sarebbe eccessivo introdurre anche il rendimento della sostanza nel calcolo delle pensioni degli ex consiglieri federali. Ciò introdurrebbe una disparità di trattamento rispetto agli altri magistrati. La pubblicazione delle pensioni, come richiesto dall’autore dell’iniziativa, permetterebbe inoltre di desumere la situazione patrimoniale degli ex consiglieri federali.

08.505 Iv. pa. Lustenberger. Rafforzamento della libertà di voto dell'Assemblea federale plenaria

Con la sua iniziativa parlamentare, il consigliere nazionale Lustenberger (PPD, LU) chiede la creazione di basi giuridiche che impediscano che la libertà di scelta dell’Assemblea federale plenaria sia limitata dai programmi dei partiti. L’autore dell’iniziativa vorrebbe evitare che in futuro i partiti possano esercitare sui candidati pressioni simili a quelle che hanno caratterizzato le elezioni del Consiglio federale del dicembre scorso. Con 15 voti contro 5 e 6 astensioni, la Commissione ha deciso di non dare seguito all’iniziativa sostenendo che la libertà di scelta dell’Assemblea federale non è mai stata limitata poiché non è stata costretta a eleggere il candidato proposto dal gruppo UDC. Inoltre, non sono necessariamente i programmi di partito ad esercitare pressioni sui membri dei gruppi parlamentari, basta semplicemente una decisione del gruppo. Si tratta di un problema politico che non può essere risolto a livello giuridico.

CIP 09-03 Concentrazione dei media: conseguenze per le istituzioni politiche

Il professor Otfried Jarren, dell’Università di Zurigo, e Roger de Diesbach, scrittore e giornalista, hanno presentato alla Commissione le conseguenze della concentrazione dei media sulle istituzioni politiche. La Commissione intende ascoltare anche l’Associazione della stampa svizzera prima di stabilire se sia opportuno un intervento legislativo.

Il progetto 03.436 Pa.Iv. Imparzialità delle campagne elettorali sarà presentato ai media la settimana prossima.

 

La Commissione si è riunita a Berna il 7 e l’8 maggio 2009 sotto la direzione del suo presidente Gerhard Pfister (PPD/ZG).

 

Berna, 8 maggio 2009 Servizi del Parlamento