Aiuto umanitario internazionale
La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha approvato lo stanziamento di mezzi supplementari per la continuazione dell’aiuto umanitario internazionale. Si è inoltre occupata del ruolo della Svizzera nelle istituzioni di Bretton Wood ed è stata consultata circa il mandato di negoziazione del Consiglio federale in vista di un accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e la Repubblica socialista del Vietnam, nonché sul riconoscimento del Sudan del Sud da parte della Svizzera.

11.037 n Aiuto umanitario internazionale. Continuazione e aumento del credito quadro

Il Consiglio federale ha proposto alla Commissione di aumentare di 112 milioni di franchi il sesto credito quadro per l’aiuto umanitario internazionale e di prolungarlo fino al 31 dicembre 2012. Detto aumento era divenuto necessario in quanto, nel 2008, il Consiglio federale aveva ritenuto opportuno un migliore coordinamento dei decreti di finanziamento pluriennali più importanti con gli obiettivi del programma di legislatura. Infatti, a partire dal 2013 entreranno parallelamente in vigore i tre crediti quadro della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) – proseguimento della cooperazione allo sviluppo, aiuto ai Paesi dell’Est e aiuto umanitario – nonché il credito quadro della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) destinato a finanziare le misure di politica economica e commerciale per la cooperazione allo sviluppo.

La Commissione ha approvato, con 16 voti contro 8, la decisione del Consiglio federale. La maggioranza si è pronunciata a favore del progetto perché esso non comportato costi supplementari e permette di superare il periodo compreso tra l'esaurimento del credito quadro attuale e l'entrata in vigore del settimo credito quadro. La maggioranza della Commissione è inoltre convinta che l’aiuto umanitario costituisce un elemento essenziale della politica estera svizzera e che esso è molto apprezzato a livello internazionale. Senza mettere in dubbio l’importanza dell’aiuto umanitario, la minoranza della Commissione ritiene tuttavia che occorra compensare i suoi costi riducendo le spese per la collaborazione allo sviluppo. Un proposta in tal senso, che mirava a dedurre i 112 milioni di franchi previsti nel decreto federale relativo dai mezzi destinati alla collaborazione allo sviluppo, è stata respinta con 16 voti contro 8.

11.032 ns Rapporto sui trattati internazionali conclusi nel 2010

La Commissione ha preso atto del rapporto sui trattati internazionali conclusi nel 2010. Il rapporto presenta l'elenco degli accordi internazionali che il Consiglio federale e i servizi dell’Amministrazione federale hanno concluso nel 2010. Esso permette al Parlamento di verificare se la portata politica di un determinato trattato imponga che venga sottoposto successivamente alla sua approvazione.

Accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e la Repubblica socialista del Vietnam

Conformemente all’articolo 152 capoverso 3 LParl, la Commissione si è occupata, nel quadro di una procedura di consultazione, del mandato di negoziazione del Consiglio federale in vista di un accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e la Repubblica socialista del Vietnam. Questo Paese, la cui economia e in pieno sviluppo, costituisce un partner commerciale importante della Svizzera in Asia. La Commissione ha approvato senza opposizione i punti cardine del mandato di negoziazione.

Riconoscimento del Sudan del Sud da parte della Svizzera

Nel quadro di una procedura di consultazione secondo l’articolo 152 capoverso 3 LParl, la CPE-N si è occupata del riconoscimento del Sudan del Sud da parte della Svizzera. Il 9 luglio 2011, il Sudan del Sud proclamerà ufficialmente la sua indipendenza dopo l’esito del referendum indetto nel gennaio del 2011, in cui il popolo sudsudanese si è nettamente pronunciato a favore dell’indipendenza. All’unanimità, la Commissione raccomanda al Consiglio federale di riconoscere il Sudan del Sud come Stato stato sovrano e indipendente. L'indipendenza è stata ottenuta, a suo avviso, grazie anche ai buoni uffici della Svizzera. Alcuni deputati hanno inoltre auspicato che la Svizzera continui a offrire i suoi buoni uffici per rimediare all'instabilità ancora esistente nella zona di frontiera con il Sudan.

La Svizzera e il suo gruppo di voto nelle istituzioni di Bretton Woods

a Commissione ha proceduto all’audizione di René Weber, direttore esecutivo svizzero presso il Fondo monetario internazionale (FMI), e di Joerg Frieden, direttore esecutivo svizzero presso la Banca mondiale, al fine di una valutazione esaustiva delle relazioni tra la Svizzera e le due istituzioni di Bretton Woods. I deputati si sono in particolare interessati alla composizione del gruppo di voto diretto dalla Svizzera e alla collaborazione tra i suoi membri. La Commissione si è inoltre occupata degli sviluppi in corso in seno al FMI, vale a dire del ruolo svolto da quest’ultimo nella crisi del debito europea, del recente programma di stabilizzazione del debito greco e della scelta di un nuovo direttore generale.

Petizione Arbeitsgemeinschaft Religionsfreiheit. Piena libertà di religione e uguaglianza dei diritti per i cristiani nel mondo musulmano

Questa petizione, che ha raccolto oltre 50'000 firme, chiede che le autorità federali si impegnino a difendere la piena libertà di religione e l’uguaglianza dei diritti per i cristiani nei Paesi musulmani.
Con 12 voti contro 8, la Commissione propone di prendere atto della petizione senza darle seguito. La maggioranza della Commissione ritiene in particolare che un azione mirata della Svizzera esclusivamente a favore dei cristiani sarebbe contraria ai fondamenti di uno Stato laico. La minoranza della Commissione sostiene per contro che la difficile situazione dei cristiani in alcune parti del mondo abbia bisogno di un impegno maggiore da parte del Consiglio federale.

10.2028 s Petizione BOMPP. Basta alla cooperazione militare svizzera con Israele

Questa petizione chiede segnatamente la cessazione della cooperazione militare svizzera con Israele nonché l’apertura di un’inchiesta internazionale sugli avvenimenti verificatisi nella Striscia di Gaza tra il mese di dicembre del 2008 e il mese di gennaio del 2009.

La Commissione propone, con 12 voti contro 6, di non dar seguito alla petizione. La maggioranza della Commissione reputa in particolare che le richieste degli autori della petizione non siano equilibrate. Per la minoranza, la Svizzera è un Paese neutrale e a causa delle tensioni permanenti nel Vicino Oriente dovrebbe cessare ogni collaborazione militare con Israele e con tutti i Paesi della regione.

DFAE: temi attuali

La Commissione è stata informata circa l’istituzione della Direzione consolare. La discussione ha permesso di fare il punto sui servizi consolari di cui beneficiano attualmente i cittadini svizzeri all’estero e nel contempo di prendere atto dei progetti volti a sviluppare e potenziare i canali di comunicazione dei servizi consolari con i cittadini svizzeri all’estero, soprattutto nel settore informatico. Alcuni membri della Commissione hanno deplorato l'insufficiente comunicazione in merito all’istituzione della Direzione consolare e le lacune in materia di diffusione delle informazioni dei consolati segnalate da cittadini svizzeri all’estero.

La Commissione si è riunita a Berna il 27 e il 28 giugno 2011 sotto la presidenza della consigliera nazionale Christa Markwalder (RL/BE) e alla presenza della presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey, della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf e del consigliere federale Johann Schneider-Ammann.

Berna, 28 giugno 2011 Servizi del Parlamento