Aumentare il numero dei consiglieri federali a nove permetterebbe non solo di ri-partire il carico di lavoro crescente tra un numero maggiore di persone, ma anche di migliorare la rappresentanza delle diverse regioni linguistiche in seno al Consi-glio federale. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati ritiene quindi che questa proposta costituisca un'idea pertinente in vista di una ri-forma del Governo.

Mentre il 10 settembre 2012 il Consiglio nazionale aveva respinto tutte le proposte di riforma dell’Esecutivo che gli erano state sottoposte (01.080 s  Riforma della direzione dello Stato), la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) è del parere che l’allargamento del Consiglio federale a nove membri costituirebbe un’innovazione efficace. Il Consiglio nazionale si era opposto, con 96 voti contro 76, a un aumento dei consiglieri federali e aveva deciso di stralciare i progetti interessati. La CIP-S ha tuttavia deciso oggi, con 6 voti contro 4, di proporre il mantenimento di questi progetti, per cui le Camere potrebbero riprenderne l’esame sulla base delle decisioni del Consiglio degli Stati del 4 marzo 2003, che si era pronunciato allora a favore di un Consiglio federale di nove membri. Se il Consiglio degli Stati dovesse approvare la proposta della sua Commissione, il Consiglio nazionale dovrebbe decidere definitivamente se intende procedere alla deliberazione di dettaglio o affossare i progetti. 

Attuazione del diritto federale da parte dei Cantoni

La CIP-S ha preso atto di un rapporto elaborato da un gruppo di lavoro che riuniva rappre-sentanti della Confederazione e dei Cantoni, nel quale sono presentate misure volte a mi-gliorare l’attuazione del diritto federale da parte dei Cantoni. La Commissione, che intende esaminare dettagliatamente le misure che concernono l’integrazione dei Cantoni nella procedura legislativa parlamentare, ha deciso, all’unanimità, di depositare un’iniziativa di com-missione in tal senso. Essa potrà tuttavia elaborare proposte ad hoc soltanto dopo aver ottenuto il via libera da parte della Commissione del Consiglio nazionale. 

Sistema di voto elettronico per il Consiglio degli Stati

L’11 giugno 2012, il Consiglio degli Stati aveva dato seguito, con 22 voti contro 21 e un’astensione, a un’iniziativa parlamentare con la quale si chiedeva l’introduzione di un sistema di voto elettronico per il Consiglio degli Stati (11.490 s Iv. Pa. Jenny. Trasparenza in materia di voto). La CIP-S ha elaborato un progetto volto a modificare in tal senso il regolamento del Consiglio degli Stati, progetto che essa ha approvato con 7 voti contro 5. Quest’ultimo prevede che i risultati delle votazioni vengano pubblicati sotto forma di un elenco nominativo, quando si tratti di un votazione sul complesso, di una votazione finale  o di una votazione a maggioranza qualificata, oppure quando almeno dieci deputati ne fanno richiesta. Il Consiglio nazionale, da parte sua, pubblica attualmente i risultati di tutte le sue votazioni. Una minoranza della Commissione propone di non entrare in materia sul progetto.

Il rapporto della Commissione, nel quale sono sviluppati gli argomenti della maggioranza e della minoranza, è disponibile su Internet all’indirizzo seguente: rapportoprogetto.

Freno alla burocrazia: nessuna disposizione costituzionale

Per la seconda volta la Commissione ha respinto, all’unanimità, l’iniziativa parlamentare 10.537 n Zisyadis «Stop alla burocrazia!», dello stesso tenore dell’iniziativa popolare « Alt alla burocrazia!», depositata dal PLR. Essa si oppone in tal modo al Consiglio nazionale, che aveva dato seguito all’iniziativa parlamentare il 27 febbraio 2012, con 130 voti contro 40. Dato che l’iniziativa del PLR non era riuscita (cfr. l’informazione della Cancelleria federale del 2 agosto 2012), la CIP-S ha concluso che la popolazione non è molto sensibile agli obiettivi perseguiti dall’iniziativa. Essa ritiene inoltre preferibile formulare le diverse leggi in maniera sufficientemente comprensibile per il cittadino piuttosto che dar vita a una disposizione costituzionale astratta (cfr. anche il comunicato stampa pubblicato dalla CIP-S il 14 ottobre 2011).  

No al diritto di veto sulle ordinanze del Consiglio federale

La CIP-S non vuole introdurre alcun diritto di veto sulle ordinanze del Consiglio federale. Con 9 voti contro 1 e un’astensione, essa propone ancora una volta di respingere un’iniziativa parlamentare che va in tal senso (11.480 n Iv. Pa. Gruppo UDC. Diritto del Parlamento di pronunciarsi sulle ordinanze del Consiglio federale), iniziativa alla quale il Consiglio nazionale aveva dato seguito il 13 settembre 2012, con 127 voti contro 34 (cfr. anche il comunicato stampa pubblicato dalla CIP-S il 2 aprile 2012). 

Migliorare la trasparenza delle attività di lobbying esercitate dagli ex-deputati

Con 7 voti contro 3 e un’astensione, la Commissione propone di adottare, in una forma modificata, una mozione la quale prevede che gli ex-parlamentari che svolgono una funzione in seno a una lobby siano tenuti, come gli altri lobbisti, a iscriversi nel registro corrispondente (11.4029 n Mo. Consiglio nazionale. Regole di trasparenza applicabili anche agli ex parlamentari lobbisti). Contrariamente al Consiglio nazionale, che aveva adottato la mozione senza opposizione il 16 marzo 2012, la CIP-S considera che l’obbligo in questione debba essere applicato dagli ex-parlamentari soltanto per le attività di lobbying rimunerate: essa propone pertanto di adeguare la mozione di conseguenza. Una minoranza della Commissione teme che l’adozione della mozione possa comportare un onere amministrativo eccessivo rispetto all’utilità che ne deriverebbe. 

Programma di legislatura: l’ampiezza dei dibattiti parlamentari deve essere ridimen-sionata

La Commissione ha deciso, con 9 voti contro 1, di dar seguito a un’iniziativa parlamentare depositata dalla commissione speciale incaricata dell’esame del programma di legislatura (12.433 Iv. Pa. Commissione 12.008-CS. Programma della legislatura). Questa iniziativa prevede che il rapporto del Consiglio federale sul programma di legislatura non sia più  oggetto di modifiche da parte del Parlamento; l’Assemblea federale non potrebbe più fare altro che dibattere su questo rapporto e prenderne atto. La Commissione reputa che l’esame del programma di legislatura implica un carico di lavoro sproporzionato rispetto all’utilità effettiva del dibattito. 

 

La Commissione ha inoltre proceduto all’esame delle ultime divergenze concernenti la modi-fica della legge sul personale federale (11.049 s Legge sul personale federale. Modifica), affinché il progetto possa essere definito nel corso della sessione invernale.

La Commissione ha infine avviato l’esame dell’oggetto concernente la garanzia della nuova Costituzione del Cantone di Svitto (12.070 s Costituzione del Cantone di Svitto. Garanzia). Essa si pronuncerà in merito soltanto dopo aver proceduto alle audizioni previste nel corso della sua prossima seduta, che si terrà il 20 novembre 2012.

Presieduta dal consigliere agli Stati Robert Cramer (GE), la Commissione si è riunita a Berna il 25 e 26 ottobre 2012.

 

Berna, 26 ottobre 2012   Servizi del Parlamento