La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio nazionale è entrata in materia con 16 voti contro 7 e 1 astensione sul disegno di legge Innosuisse e ha iniziato la deliberazione di dettaglio. Il disegno di legge costituisce la base legale per trasformare la Commissione per la tecnica e l’innovazione (CTI) in un istituto di diritto pubblico denominato «Innosuisse».

Prima del dibattito sull’entrata in materia la Commissione ha sentito rappresentanti della Conferenza dei direttori dell’economia pubblica (CDE), del Fondo nazionale svizzero (FNS), del Consiglio svizzero della scienza e dell’innovazione (CSSI), della Camera delle scuole universitarie professionali di swissuniversities nonché rappresentanti di economiesuisse e dell’economia privata. Le audizioni hanno evidenziato sia i punti forti, sia il potenziale di miglioramento dell’attuale sistema.
La maggioranza della Commissione ha elogiato il disegno di legge 15.080 n Innosuisse. Legge ed è convinta della sua rilevanza. È stato salutato in particolare il fatto che il progetto consente di raggiungere una maggiore efficienza, strutture più chiare e una maggiore trasparenza. Anche il nuovo compito di promozione delle nuove leve introdotto dal disegno è stato ben accolto. Una minoranza ritiene che il disegno di legge causi più burocrazia e maggiori costi e avrebbe quindi preferito che non si entrasse in materia.
La deliberazione di dettaglio del disegno di legge ha evidenziato che la Commissione segue il disegno del Consiglio federale riguardo agli obiettivi della nuova agenzia. Sono sorte discussioni in particolare sui compiti della prevista agenzia. La deliberazione di dettaglio proseguirà durante la prossima seduta.

 

15.3011 n Mo. Consiglio nazionale (CSEC-N). Periodo ERI 2017–2020. Attuare le riforme necessarie senza compromettere la qualità

La CSEC-N ha inoltre esaminato la mozione 15.3011, rientrata dal Consiglio degli Stati in forma modificata. Ciò ha lasciato alla CSEC-N unicamente la possibilità di decidere se accogliere o respingere la mozione modificata. Essa non vuole stabilire un tasso di crescita media annua delle uscite in ambito ERI e si concentra sulla definizione di priorità materiali. La CSEC-N ha accolto la mozione modificata con 14 voti contro 7. Pur deplorando che essa non considera una determinata crescita media annua per le spese ERI, la maggioranza della Commissione ne saluta in gran parte gli orientamenti materiali. Una minoranza è contraria ad accogliere la mozione modificata.

 

13.449 n Iv. Pa. Rusconi. Dichiarazione relativa alla detenzione di animali da reddito e alla produzione di carne e pesce importati

Con 16 voti contro 5 e 2 astensioni la Commissione raccomanda al Consiglio nazionale di dare seguito all’iniziativa parlamentare, mantenendo così la propria decisione del 2014. L’iniziativa chiede di estendere la dichiarazione obbligatoria per i prodotti di animali importati. Su tutti i prodotti di animali uccisi destinati al consumo umano e che non sono stati fabbricati secondo gli standard della legislazione svizzera sulla protezione degli animali dovrebbe essere apposta la dichiarazione «proveniente da un sistema di allevamento, di caccia o di macellazione non conforme alla legislazione svizzera».

La CSEC-N sottolinea l’importanza della protezione degli animali e, per ragioni di tutela dei consumatori, sostiene la richiesta di una dichiarazione sui prodotti trasparente. I contadini svizzeri sono soggetti a condizioni severe nella produzione di carne. Ciò va ricompensato con una opportuna dichiarazione negativa per i prodotti importati che non soddisfano gli standard svizzeri. La Commissione è consapevole che attuare l’iniziativa rappresenta una sfida, proprio in considerazione delle normative dell’OMC e della questione della tracciabilità dei prodotti di carne e di pesce. Le modalità esatte delle modifiche di legge, ad esempio di quella sull’agricoltura o di quella sulle derrate alimentari, e l’adeguatezza del testo della dichiarazione richiesta dall’iniziativa proprio in quella forma verrebbero elaborate ed analizzate in un secondo tempo.
Una minoranza chiede di non dare seguito all’iniziativa, ritenendo sufficiente l’attuale ordinamento giuridico e difficile il controllo di una simile dichiarazione obbligatoria. L’iniziativa è trasmessa ora al Consiglio nazionale.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Felix Müri (UDC, LU), la Commissione si è riunita a Berna il 14 e il 15 gennaio 2016. A parte della seduta erano presenti il presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann e il consigliere federale Alain Berset.

 

 

Berna, 15 gennaio 2016 Servizi del Parlamento