La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) si è espressa in modo unanime a favore della conclusione di un accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e la Georgia (17.025 s).

​La Commissione è favorevole alla conclusione dell’accordo ritenendo, in linea con il Consiglio federale, che esso permetterà di sostenere le riforme economiche in atto in Georgia e di proseguire l’integrazione del Paese nelle strutture di cooperazione economica. Un accordo del genere rafforzerà al contempo la competitività dell’economia svizzera sul mercato georgiano, migliorando l’accesso al mercato e le condizioni quadro giuridiche per gli operatori economici svizzeri. La Commissione non condivide invece l’intenzione del Consiglio federale di non più sottoporre in futuro a referendum facoltativo accordi di libero scambio paragonabili a questo; all’unanimità, propone quindi di stralciare l’articolo 2 del decreto federale.

Attualità in materia di politica estera

Alla presenza del consigliere federale Didier Burkhalter, capo del DFAE, la Commissione si è occupata della strategia della Svizzera per la prosecuzione delle sue relazioni con il Regno Unito dopo la Brexit. È stato inoltre fatto il punto sui negoziati condotti con l’UE riguardo a un accordo quadro e alle eventuali intenzioni del Consiglio federale in merito a un nuovo contributo di coesione. La Commissione ha preso atto che in questi settori non vi è alcun progetto concreto suscettibile di essere trasmesso a breve termine al Parlamento. La CPE-S è stata pure aggiornata sullo stato del dialogo tra la Svizzera e la Turchia e sui più recenti sviluppi legati al referendum turco.

Nell’ambito di uno scambio con il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, la Commissione si è occupata inoltre di questioni di economia esterna, interrogandosi in particolare sul modo in cui la Svizzera deve affrontare le tendenze protezionistiche e le voci critiche che si stanno levando contro la globalizzazione. Un altro tema affrontato riguardava la nuova politica commerciale dell’amministrazione statunitense e le sue conseguenze per la Svizzera.

La Commissione è poi stata informata dal segretario di Stato Jörg Gasser sui più recenti sviluppi riguardanti talune questioni finanziarie internazionali, in particolare sulle relazioni fra l’UE e la nuova amministrazione statunitense, nonché sullo scambio automatico di informazioni.

Mozione Imark (16.3289 n) «Impedire l’uso di denaro pubblico per scopi razzisti, antisemiti e di incitamento all’odio»

La Commissione condivide l’obiettivo della mozione, la quale si prefigge di assicurare che i fondi dell’aiuto pubblico allo sviluppo siano impiegati in modo responsabile e in sintonia con i valori fondanti della Svizzera. Ritenendo tuttavia che la formulazione scelta non sia efficace, ha proposto di eliminare dal testo ogni indicazione geografica o politica che faccia riferimento esplicito al conflitto in Medio Oriente. Con 12 voti contro 0 e 1 astensione ha dunque approvato la nuova versione seguente: «Il Consiglio federale è incaricato di rivedere le leggi, le ordinanze e i regolamenti pertinenti e, se del caso, di modificarli affinché i fondi pubblici svizzeri non possano essere utilizzati per sovvenzionare, direttamente o indirettamente, progetti di cooperazione allo sviluppo se le organizzazioni non governative sostenute sono implicate in azioni razziste o antisemite oppure in campagne di incitamento all’odio». Dalla mozione è stato stralciato tutto il resto del testo originario, compreso il secondo capoverso.

Altre decisioni

La Commissione si è infine chinata sulla petizione «Per la pace, la libertà e i diritti dell’uomo in Turchia» (17.2002) che chiede, fra l’altro, di rammentare al Governo turco gli impegni internazionali da esso assunti per quanto riguarda il rispetto dello Stato di diritto e dei diritti dell’uomo. Seguendo l’omologa Commissione del Consiglio nazionale, la CPE-S propone senza opposizioni, di non dare seguito alla petizione. Essa rileva che le richieste degli autori della petizione sono già soddisfatte dalle autorità svizzere; assicura nondimeno che continuerà a seguire l’evolversi della situazione politica in Turchia.

Nell’ambito di un approfondimento, la Commissione si è inoltre occupata della strategia svizzera in materia di attuazione dei principi guida dell’ONU su imprese e diritti umani (Rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato 12.3503 Una strategia Ruggie per la Svizzera) e del terzo rapporto sullo stato d’attuazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto di base sulle materie prime. Essa ha pure preso atto del rapporto sui flussi finanziari sleali e illeciti provenienti da Paesi in sviluppo (15.3920, Po. Maury Pasquier), nonché del rapporto sull’afflusso di denaro non dichiarato proveniente dai Paesi in sviluppo (13.3848, Po. Ingold).