La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha svolto discussioni approfondite con diversi attori sullo stato delle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) e sulle prospettive future.

Dopo avere sentito diversi rappresentanti delle associazioni economiche e dei partner sociali sul dossier europeo, la CPE-S si è intrattenuta con l’ex segretario di Stato Mario Gattiker in merito al suo rapporto sulle differenze normative tra la Svizzera e l’UE relative agli accordi di accesso al mercato. La CPE-S è stata inoltre informata dal presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, sullo stato delle discussioni esplorative svolte con l’UE. Durante questi incontri si è discusso su aspetti tecnici, ma anche politici nonché sulle prossime tappe. Per quanto riguarda l’iniziativa parlamentare 21.480 Legge federale sulla continuazione e l’agevolazione delle relazioni tra la Confederazione Svizzera e l’Unione europea e la mozione 22.3012 Misure urgenti a favore della piazza svizzera di ricerca, formazione e innovazione, la Commissione ha deciso che si pronuncerà in una prossima seduta, durante il primo trimestre 2023, questo perché desidera attendere il rapporto «Europa» prima di esaminare questi oggetti.

La CPE-S ha fatto il punto sulla guerra in Ucraina dal profilo politico, militare e umanitario. Il colloquio con il presidente Cassis ha in particolare riguardato la sua recente visita a Kiev e i risultati della conferenza di Berlino per la ricostruzione dell’Ucraina. Si è discusso anche delle problematiche legate alle sanzioni, agli spostamenti di popolazione e alle visite ai prigionieri di guerra. A seguito di questo aggiornamento la Commissione ha deciso, con 5 voti e 4 astensioni, di respingere la mozione 22.3073 Aiuto umanitario per l’Ucraina che incarica il Consiglio federale di chiedere al Parlamento un credito aggiuntivo di 15 milioni di franchi per ulteriori aiuti umanitari negli Stati vicini. La CPE-S rammenta che il credito chiesto è già stato incluso nell’importo deciso a marzo dal Consiglio federale per l’aiuto umanitario nella regione; di conseguenza, considera che l’obiettivo della mozione sia obsoleto.

Rafforzamento della partecipazione parlamentare alla politica estera

La CPE-S si è nuovamente occupata della partecipazione del Parlamento in materia di politica estera. In uno scambio con il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha discusso di diverse proposte per il rafforzamento generale degli strumenti parlamentari di politica estera, elaborate da una sottocommissione congiunta delle due CPE con l’obiettivo di migliorare la partecipazione del Legislativo nell’ambito della soft law. Al termine della discussione la Commissione ha deciso con 11 voti contro 1 di presentare una propria mozione (22.4264) di uguale tenore alla mozione 22.4260 della CPE-N «Informazione e consultazione nell’ambito della politica estera: procedure amministrative uniformi e sistematiche». Inoltre, nel 1° trimestre 2023 esaminerà l’iniziativa presentata dalla CPE-N 22.482 «Diritti di partecipazione del Parlamento in materia di politica estera».

Altre decisioni

La Commissione si è informata sulla situazione in Iran; dinanzi alla repressione della contestazione popolare da parte delle forze di sicurezza iraniane ha deciso che durante la seduta del 17 novembre discuterà dei mezzi d’azione di cui dispone la Svizzera, in particolare a livello di sanzioni.

La CPE-S ha inoltre deciso di posticipare a una prossima seduta l’esame del messaggio concernente il Patto globale ONU sulla migrazione (21.018 s), inizialmente previsto il prossimo 17 novembre. In questo modo avrà il tempo di occuparsi del rapporto del Consiglio federale in adempimento il suo postulato 22.3385 «Chiarezza e orientamento nella politica di neutralità», pubblicato lo scorso 26 ottobre.