La Commissione ha accolto con favore il rapporto del Consiglio federale che riassume in modo preciso le principali sfide della politica di neutralità. Nell’ambito del suo esame ha fondamentalmente constatato che la neutralità è uno strumento della politica di sicurezza e della politica estera della Svizzera che contribuisce a difendere gli interessi del Paese.
La CPE-S ha discusso la prassi in materia di neutralità e la sua impostazione alla luce degli sviluppi geopolitici. Ha esaminato a fondo la neutralità dal punto di vista della guerra in Ucraina e ha discusso della conciliabilità tra neutralità e sanzioni economiche. In questo contesto la CPE-S ha respinto all’unanimità la mozione della sua omologa del Consiglio nazionale 22.3395 «Per una politica in materia di sanzioni coerente, globale e indipendente». Dal suo punto di vista la legge sugli embarghi vigente consente già una politica in materia di sanzioni coerente e indipendente. La CPE-S respinge dunque nuovamente le sanzioni autonome – anche a seguito delle deliberazioni sulla modifica della legge sugli embarghi tenutesi durante la sessione autunnale.
La CPE-S si è inoltre occupata in dettaglio delle procedure e del coinvolgimento del Parlamento in relazione al seggio svizzero in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Ha discusso degli sforzi di riforma della Svizzera, in particolare per quanto riguarda il diritto di veto. In una delle sue prossime sedute approfondirà nuovamente la questione del coinvolgimento del Parlamento nelle decisioni fondamentali di politica estera, come l’istituzione di un nuovo regime in materia di sanzioni o l’autorizzazione di interventi militari.
Altri temi e decisioni
La Commissione è stata informata dalla segretaria di Stato Livia Leu sullo stato dei colloqui esplorativi tra la Svizzera e l’Unione europea (UE). Con lei ha discusso del recepimento dinamico del diritto, dei meccanismi di composizione delle controversie, degli aiuti statali e degli appalti pubblici. Partendo dall’idea che il Consiglio federale licenzi il cosiddetto rapporto Europa entro fine anno, la CPE-S ha posticipato a una prossima seduta l’esame della mozione 22.3871 «Soluzioni in materia di partenariato sociale nel dossier relativo all'UE».
La Commissione si è quindi informata sulla situazione in Iran e ha discusso di cosa possa fare la Svizzera di fronte alla repressione dei dimostranti da parte delle forze di sicurezza iraniane. A questo proposito ha deciso con 7 voti contro 4 e 2 astensioni di presentare una mozione per il sostegno della società civile iraniana (22.4274). La maggioranza della Commissione è del parere che la Svizzera debba sostenere con tutti i mezzi adeguati le organizzazioni non governative iraniane che si impegnano a favore dei diritti delle donne e dei diritti umani. Si è anche parlato del ricorso alle sanzioni, in particolare con il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca. In questo contesto la Commissione ha preso atto delle considerazioni del Consiglio federale in merito alla sua decisione di non riprendere la serie di sanzioni dell’UE. Con 8 voti contro 5 ha respinto la proposta di presentare una mozione di commissione al riguardo.