La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S) propone di allinearsi alla decisione del Consiglio nazionale e di accogliere la mozione della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale «Nessun allentamento del freno all’indebitamento» (16.3634).

Con una maggioranza risicata di 7 voti contro 6 la CdF-S si è infatti pronunciata a favore di tale mozione che incarica il Consiglio federale di precisare nella legge il freno all’indebitamento, in modo da escludere un allentamento della regolamentazione in vigore.

La maggioranza ritiene che il freno all’indebitamento, meccanismo accettato dal Popolo nel 2001, abbia dato risultati positivi. Grazie a tale strumento, infatti, negli ultimi dieci anni è stato possibile ridurre il debito della Confederazione di circa 20 miliardi di franchi. Secondo i sostenitori della mozione, la situazione finanziaria della Confederazione è stata positiva negli ultimi anni. Essi ritengono quindi particolarmente inopportuno, proprio in questo momento in cui le prospettive finanziarie della Confederazione si incupiscono, voler allentare le regole vigenti incitando così a spendere. Secondo loro, mantenere un freno all’indebitamento rigoroso garantisce una gestione scrupolosa delle finanze pubbliche.

I contrari alla mozione, senza mettere in discussione il principio del freno all’indebitamento, giudicano che il sistema generi meccanicamente delle eccedenze strutturali non previste inizialmente. Ritengono economicamente più utile che almeno una parte di queste eccedenze non sia destinata alla riduzione del debito bensì ad esempio agli investimenti. Inoltre, alcuni deputati non hanno mancato di rilevare il carattere comico di una mozione che incarica il Consiglio federale di non modificare ciò che la legge già prevede… Secondo loro, l’iscrizione nella legge è inutile e legherebbe le mani a un Parlamento al quale incomberebbe comunque la decisone qualora il Consiglio federale volesse allentare le disposizioni in materia di freno all’indebitamento.

Corapporti

La Commissione ha inoltre trattato, nel quadro della procedura di corapporto, il messaggio concernente la modifica della legge federale sulle prestazioni complementari (16.065). La revisione proposta dal Consiglio federale mira a ottimizzare il regime attuale delle prestazioni complementari riducendo segnatamente gli effetti soglia, pur mantenendo le prestazioni al loro livello attuale. I membri della Commissione si sono soprattutto interessati alle ripercussioni della revisione legislativa sui diversi attori del sistema. Hanno espresso la loro soddisfazione per gli effetti positivi sulle finanze ottenuti mantenendo il livello delle prestazioni.

Infine la Commissione ha proposto di approvare il progetto del Consiglio federale concernente la predisposizione di un credito d’impegno destinato a indennizzare le prestazioni di traffico regionale viaggiatori negli anni 2018—2021, per un importo di 3,96 miliardi di franchi (16.080).

In entrambi i casi la Commissione delle finanze riferirà sulle proprie considerazioni alle commissioni tematiche incaricate di esaminare il progetto, ossia la Commissione della sicurezza sociale e della sanità e la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni, quando avvieranno i lavori.

Altri oggetti

A seguito del rifiuto del preventivo da parte del Consiglio nazionale nella prima deliberazione di dettaglio, la Commissione ha svolto una discussione per stabilire se sia necessario elaborare regole da applicare nel caso la Confederazione dovesse avviare un esercizio contabile senza preventivo votato dal Parlamento.

Una minoranza della Commissione ritiene che la mancanza di regole è fonte di incertezza per numerosi attori, in particolare i Cantoni, ed è in contrasto con il grado di disciplinamento attuato nella quasi totalità dei Cantoni. Secondo la maggioranza, invece, non è necessario legiferare in materia: il sistema bicamerale e le specifiche norme in vigore concernenti l’appianamento delle divergenze per quanto riguarda il preventivo incitano già a sufficienza il Parlamento a trovare un accordo nel quadro del processo, come tendono a dimostrare i risultati finora ottenuti. Legiferare e proporre una soluzione di preventivazione ordinaria chiavi in mano quando nessun problema si è palesato potrebbe al contrario risultare controproducente. I membri della Commissione hanno dunque deciso di non proporre modifiche della legge.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Anita Fetz (PS, BS), la Commissione si è riunita a Berna il 16 gennaio 2017. A parte della seduta era presente il consigliere federale Ueli Maurer, capo del DFF, e alcuni collaboratori del DFI, del DFF e del DATEC.