La Commissione giunge alla conclusione che, anticipando alcuni aspetti della revisione della legge sulle dogane, l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) e il Dipartimento federale delle finanze (DFF) hanno preso decisioni la cui adeguatezza è discutibile sul piano politico. A seconda di come il Parlamento deciderà nell’ambito della revisione della legge sulle dogane, l’organizzazione attuale dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) potrebbe risultare problematica sotto certi punti di vista e dovrebbe forse essere rivista già a breve termine. Ritiene anche che le misure di accompagnamento del personale avrebbero dovuto essere coordinate meglio con le misure di riorganizzazione.

Allo scopo di migliorare l’efficacia dei compiti nell'ambito del proprio mandato, che consiste nel garantire la sicurezza globale ai confini a beneficio della popolazione, dell'economia e dello Stato, l’Amministrazione federale delle dogane (AFD), rinominata di recente Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), si trova attualmente in un processo di trasformazione profondo.

Elementi specifici della riorganizzazione

La Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) ha trattato diversi aspetti della riorganizzazione, in particolare il nuovo profilo professionale dei collaboratori dell’UDSC, la struttura regionale e la fusione della Dogana e del Corpo delle guardie di confine (CGCF). Su quest’ultimo punto è del parere che, anticipando la revisione della legge sulle dogane, l’AFD e il DFF abbiano preso decisioni la cui adeguatezza è discutibile sul piano politico. La nuova organizzazione dell’UDSC mette il Parlamento di fronte al fatto compiuto, in particolare per quanto riguarda la fusione della Dogana e del CGCF, e sarebbe problematico se il Legislativo si discostasse dal progetto di legge del Consiglio federale. Per questi motivi la CdG-S si aspetta che il Consiglio federale adotti i provvedimenti necessari affinché una simile situazione non si ripeta e che, fino all’entrata in vigore della nuova legge che gli fornirà una pertinente base legale, rispetti le condizioni esposte qui di seguito.

  • I collaboratori della dogana civile non portano né l’arma né l’uniforme prima dell’entrata in vigore della revisione della legge.
  • Il numero di persone incaricate di compiti di sicurezza, armate e in uniforme nonché abilitate a consultare dati sensibili non viene aumentato considerevolmente prima dell’entrata in vigore della revisione della legge.

Ripercussioni della riorganizzazione per il personale

La CdG-S si è informata sulle ripercussioni della riorganizzazione per il personale e ha sentito a più riprese in particolare i sindacati, l’UDSC e il capo del DFF. Constata che le considerazioni dei sindacati e dell’UDSC divergono ampiamente e che talvolta mancano fatti tangibili per accertare con precisione la situazione. In questo contesto non compete all’alta vigilanza decidere tra differenti punti di vista.

Ciononostante la Commissione trae un certo numero di conclusioni alla luce delle informazioni ricevute.

La CdG-S ha constatato che, nei lavori preparatori concernenti la riorganizzazione, l’UDSC aveva chiaramente identificato i rischi legati alle conseguenze della trasformazione culturale che potevano ripercuotersi sul personale. Anche secondo il capo del DFF una trasformazione, in particolare se di notevole entità come questa, non avviene mai senza sollevare critiche; ritiene tuttavia che la netta maggioranza dei collaboratori sostenga il processo di trasformazione avviato. Le inchieste concernenti il personale e l’assenza di fluttuazioni particolari non hanno inoltre evidenziato un malcontento generalizzato.

D’altra parte, dalle audizioni condotte dalla CdG-S con i sindacati ed ex collaboratori emerge tuttavia che la situazione all’interno dell’AFD era tesa e, almeno in parte, probabilmente lo è ancora. La CdG-S ha constatato che si sono succedute diverse misure di riorganizzazione e che i loro obiettivi e i contorni di certi punti particolarmente sensibili per il personale (p. es. la questione della transizione dei posti civili attuali al futuro profilo professionale, le incertezze legate all’integrazione organizzativa del CGCF e la questione del porto dell’arma) sono stati definiti tardi nel processo, molto tempo dopo l’annuncio delle misure di riorganizzazione.

La CdG-S ritiene quindi che si sarebbe dovuto dedicare un’attenzione ancora maggiore all’accompagnamento del personale, in particolare al suo coinvolgimento e alla comunicazione nei suoi riguardi. In quest’ambito invita il Consiglio federale a esaminare l’opportunità di ampliare il campo di applicazione del piano sociale della Confederazione alle riorganizzazioni che comportano ripercussioni importanti per il personale o di elaborare un processo analogo specifico.

La CdG-S invita il Consiglio federale a prendere posizione sul suo rapporto entro il 23 settembre 2022.

Presieduta dal consigliere agli Stati Matthias Michel (PLR / ZG), la Commissione si è riunita a Berna il 23 maggio 2022.