La Commissione dell’immunità del Consiglio nazionale (CdI-N) ha deciso, con 6 voti contro 2 e 1 astensione, di non entrare in materia sulla richiesta del Ministero pubblico del Cantone di Zurigo del 31 marzo 2022 (22.190). Le autorità di perseguimento penale zurighesi possono quindi promuovere un procedimento penale contro il consigliere nazionale Fabian Molina.

Sabato 12 febbraio 2022 si sono tenute a Zurigo varie manifestazioni non autorizzate. Il consigliere nazionale Fabian Molina ha partecipato a uno di questi raduni e ha pubblicato sui social media una foto che lo ritraeva in compagnia di altri manifestanti. Mediante istanza del 31 marzo 2022, il Ministero pubblico del Cantone di Zurigo ha chiesto l’autorizzazione a promuovere un procedimento penale contro Molina per la sua partecipazione a una manifestazione non autorizzata.

La Commissione ha sentito il consigliere nazionale Molina, il quale sostiene che partecipando in qualità di consigliere nazionale alla manifestazione non autorizzata abbia voluto dare un segnale contro i raggruppamenti fascisti, notevolmente rafforzatisi durante la pandemia di COVID−19. Quale rappresentante della politica istituzionale considera suo dovere difendere pubblicamente i valori democratici e costituzionali e contrastare le tendenze fasciste. Per questo motivo ha reso pubblica sui social media la sua partecipazione. Molina ritiene quindi che questa partecipazione sia direttamente connessa con la sua attività e condizione ufficiale di consigliere nazionale.

La Commissione ritiene che fra la condizione e attività ufficiale del consigliere nazionale Molina e la sua partecipazione alla manifestazione del 12 febbraio scorso non vi sia alcuna connessione diretta. L'obiettivo della revisione del 17 giugno 2011 della legge sul Parlamento (LParl), nella quale il Parlamento aveva limitato l’ambito di protezione dell’immunità relativa ai reati «direttamente» connessi con la condizione e attività ufficiale di un parlamentare, era un’applicazione più restrittiva dell'articolo 17 LParl. Si voleva evitare che i membri del Parlamento fossero ingiustificatamente favoriti rispetto alle persone private.

Dato che, secondo la Commissione, il consigliere nazionale Molina ha partecipato alla manifestazione in questione come persona privata e non nell’esercizio della sua attività ufficiale, un trattamento privilegiato rispetto agli altri partecipanti sarebbe ingiustificato. Con 6 voti contro 2 e 1 astensione, ha pertanto deciso che, nel caso specifico, l’ambito di protezione dell’immunità relativa non è toccato e dunque non è necessaria alcuna autorizzazione per promuovere un procedimento penale. 

In una prossima fase la Commissione degli affari giuridici tratterà la richiesta nella sua qualità di commissione competente del Consiglio degli Stati. In caso di identica decisione da parte della Commissione del Consiglio degli Stati, l’immunità relativa del consigliere nazionale Molina nel presente caso verrebbe definitivamente negata e il Ministero pubblico del Cantone di Zurigo potrà promuovere un procedimento penale nei suoi confronti. Qualora la Commissione del Consiglio degli Stati dovesse prendere una decisione diversa, l’oggetto tornerebbe alla CdI-N per l’appianamento delle divergenze.