La Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati è contraria allo scorporo dell’Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni e alla sua trasformazione in un istituto di diritto pubblico con personalità giuridica e contabilità proprie. Con 9 voti contro 2 e 1 astensione ha deciso di non entrare in materia sulla legge federale sui compiti, l’organizzazione e il finanziamento dell’Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni.

​Inizialmente il Consiglio federale aveva sottoposto all’Assemblea federale il progetto di esternalizzazione dell’Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni nell’ambito del suo messaggio concernente la legge federale sul programma di stabilizzazione 2017–2019 (16.045). Su richiesta della Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati il progetto di atto normativo concernente la vigilanza sulle fondazioni era tuttavia stato scorporato dal pacchetto relativo al programma di stabilizzazione e attribuito alla Commissione degli affari giuridici (CAG) per l’esame preliminare. Nella sua seduta del 14 novembre 2016 la CAG-S ha sentito pure rappresentanti delle due associazioni delle fondazioni Swissfoundations e Profonds, mentre nella seduta di ieri ha esaminato anche il rapporto del 9 febbraio 2017 del Controllo federale delle finanze concernente la valutazione dell’efficacia sulle fondazioni «classiche». La Commissione è contrariata in particolare per il fatto che il Consiglio federale ha presentato il progetto al Parlamento come parte integrante di un programma di risparmio. Non esclude che nell’ambito del diritto delle fondazioni potrebbe sussistere la necessità di legiferare. Tuttavia, ritiene che il Consiglio federale debba emanare un eventuale progetto legislativo soltanto nel momento in cui sarà disponibile una visione globale. Il progetto presentato affronta per contro unicamente l’aspetto dell’organizzazione della vigilanza sulle fondazioni. Nel presente caso la Commissione non ravvisa tuttavia la necessità d’intervenire e nemmeno dal rapporto del Controllo delle finanze scaturisce l’urgenza di un’esternalizzazione. Una minoranza della Commissione è favorevole a entrare in materia sull’oggetto al fine di consentire un esame di dettaglio della questione dello scorporo dell’Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni dal profilo materiale.

Revisione della protezione del segreto prevista nel diritto penale

L’articolo 293 del Codice penale svizzero (CP) dichiara punibile la pubblicazione di deliberazioni ufficiali segrete, tutelando in tal modo il processo di formazione dell’opinione delle autorità. Secondo il diritto vigente è punito chiunque rende pubblici atti o deliberazioni di un'autorità che sono stati dichiarati segreti. Con 6 voti contro 5 e 1 astensione, la Commissione ha approvato un progetto di revisione elaborato dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale. L’articolo 293 CP dovrà essere armonizzato con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in modo da permettere alle autorità giudiziarie di ponderare gli interessi contrastanti in gioco, tra mantenimento del segreto e informazione all’opinione pubblica. In questo modo verranno soddisfatte le esigenze in materia di libertà di espressione da un lato e quelle in materia di protezione del segreto e di protezione della personalità dall’altro. Il progetto si rifà all’iniziativa parlamentare Geri Müller 11.489, che chiede l’abrogazione dell'articolo 293 CP. Una minoranza della Commissione propone, in base all’intento originale dell’iniziativa, lo stralcio senza sostituzione della disposizione in causa.

Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione

La Commissione ha proseguito i lavori relativi alla sua iniziativa riguardante la composizione dell’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) (15.473 s Iv. Pa. CAG-S. Composizione dell’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione. Rivedere le regole di incompatibilità). In seguito a un esame approfondito delle diverse opzioni, è giunta alla conclusione che, alle condizioni attuali, è opportuno attenersi al disciplinamento vigente secondo cui i membri dell’AV-MPC iscritti in un registro cantonale degli avvocati non possono rappresentare le parti davanti alle autorità penali della Confederazione. Dopo aver sentito il giudice federale Niklaus Oberholzer, presidente dell’AV-MPC, ha deciso di rinunciare per il momento a elaborare un progetto in tal senso. Pur non escludendo che in futuro possa presentarsi la necessità di apportare modifiche legislative, la Commissione non ravvisa per ora una vera e propria urgenza di intervenire.

Sublocazioni abusive

La Commissione si è occupata per la seconda volta dell’esame preliminare dell’iniziativa parlamentare Egloff 15.455 (n Iv. Pa. Egloff. Impedire le sublocazioni abusive), la quale chiede di impedire le sublocazioni abusive introducendo segnatamente l’obbligo per il conduttore di sottoporre al locatore una richiesta scritta di sublocazione. In caso di infrazioni commesse dal conduttore, al locatore dev’essere garantito un diritto di disdetta straordinario. Mentre in occasione del primo esame non aveva aderito alla proposta della sua omologa del Consiglio nazionale, non dando seguito all’iniziativa, la Commissione si è ora allineata alla decisione del Consiglio nazionale con 6 voti contro 3 e 1 estensione, dandole seguito. L’oggetto ritorna quindi alla CAG-N, che ha l’incarico di presentare un progetto pertinente entro due anni.

Presieduta dal Consigliere agli Stati Fabio Abate (PLR, TI), la Commissione si è riunita a Berna il 25 aprile 2017.