La cannabis non deve più essere vietata, bensì è necessario ridisciplinarne ampiamente la coltivazione, la produzione, il commercio e il consumo. La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) ha dato il via libera affinché la sua Commissione omologa del Consiglio nazionale possa avviare i pertinenti lavori legislativi.

Con 9 voti contro 2, la Commissione si è pronunciata a favore dell’Iv. Pa. Siegenthaler. Regolamentazione del mercato della cannabis per una migliore protezione dei giovani e dei consumatori (20.473). La Commissione omologa del Consiglio nazionale (CSSS-N) può così avviare i lavori legislativi per creare un mercato regolamentato della cannabis.

Per la CSSS-S è cruciale che la CSSS-N tenga conto dei risultati dei progetti pilota in corso sul consumo di cannabis destinato a uso non medico. La Commissione attribuisce grande importanza al fatto che grazie a un nuovo disciplinamento della cannabis si migliorino la protezione dei giovani e la prevenzione. Si deve altresì garantire che il mercato nero sia arginato e che sia disponibile soltanto cannabis di qualità certificata. Occorre inoltre tenere conto del contesto internazionale.

In precedenza, la Commissione ha preso atto del rapporto «Prospettive della politica svizzera in materia di droghe», presentato dal Consiglio federale in adempimento dell’omonimo postulato 17.4076 del consigliere agli Stati Paul Rechsteiner. A tal fine ha sentito anche un rappresentante della Commissione federale per le questioni relative alle dipendenze e alla prevenzione delle malattie non trasmissibili (CFDNT).

No a un sistema di prezzi di riferimento per i medicamenti

La Commissione ha approvato all’unanimità il pacchetto di contenimento dei costi 1b (19.046, Disegno 1) nella votazione sul complesso. Come il Consiglio nazionale, nella deliberazione di dettaglio la maggioranza della Commissione ha respinto il sistema dei prezzi di riferimento per i medicamenti con brevetto scaduto (7 voti contro 4 e 1 astensione). Con un nuovo regime di questo tipo, essa teme maggiori difficoltà di approvvigionamento di medicamenti e insicurezza nelle persone affette da malattie croniche, che sarebbero costrette a cambiare farmaci per ragioni economiche. Inoltre, il Consiglio federale ha la facoltà di ridurre ulteriormente e rapidamente i prezzi dei farmaci generici adeguando le pertinenti ordinanze. Analogamente al Consiglio nazionale, la Commissione vuole incaricarlo di adeguare le parti proprie alla distribuzione per i medicamenti e di valutare il potenziale di contenimento dei costi di una remunerazione dei farmacisti basata sulle prestazioni (mozione 20.3936 all’unanimità e mozione 20.3937 con 6 voti contro 5 e 2 astensioni). La minoranza chiede un «sistema di prezzi di riferimento light», che è meno incisivo di quello del Consiglio federale.
A causa dei possibili rischi per i pazienti, la Commissione respinge all’unanimità la possibilità, introdotta dal Consiglio nazionale, dell’importazione parallela di generici. Di conseguenza, sempre all’unanimità, si pronuncia contro la mozione 19.3202. Pure all’unanimità, essa propone tuttavia di stabilire esplicitamente nella legge sugli agenti terapeutici (LATer) che Swissmedic può procedere a semplificazioni nell’omologazione di medicamenti importati in parallelo (nuovo art. 14 cpv. 3 LATer).

Con 7 voti contro 6, la Commissione sostiene il nuovo articolo 47c, che obbliga i fornitori di prestazioni e gli assicuratori a prevedere nelle loro convenzioni tariffali misure di gestione dei costi. In precedenza essa ha preso atto di una perizia dell’Ufficio federale di giustizia, che ha confermato la possibilità di applicazione conforme alla Costituzione della disposizione: occorre garantire l’accesso a cure mediche di base sufficienti e di elevata qualità. Alla stregua del Consiglio nazionale, la minoranza vuole stralciare l’articolo 47c e trattarlo soltanto assieme al controprogetto indiretto, previsto dal Consiglio federale, da opporre all’iniziativa per un freno ai costi.
Con 8 voti contro 4 e 1 astensione, la maggioranza della Commissione sostiene anche la proposta del Consiglio federale di concedere alle federazioni degli assicuratori un diritto di ricorso contro le pianificazioni ospedaliere e gli elenchi degli ospedali dei Cantoni.

Gestione strategica del numero di autorizzazioni nella psicoterapia psicologica

Con 11 voti contro 0 e 1 astensione, la Commissione chiede di accogliere la mozione «Gestione strategica del numero di autorizzazioni per psicoterapeuti psicologici» (20.3914). In tal modo i Cantoni otterranno uno strumento per limitare allo stretto necessario sotto il profilo medico l’aumento dei costi previsto con il passaggio dal cosiddetto «modello della delega» al modello della prescrizione. In precedenza la Commissione ha sentito rappresentanti delle associazioni della psichiatria e della psicologia, dei medici di famiglia e dell’infanzia nonché degli assicuratori.

La Commissione propone all’unanimità di accogliere la mozione «Costi di laboratorio a carico dell’AOMS» (19.4492).

Presieduta da Paul Rechsteiner (PSS, SG), la Commissione si è riunita a San Gallo il
18 e 19 ottobre 2021. A parte della seduta era presente il consigliere federale Alain Berset. Come da tradizione, essa si è tenuta nel Cantone d’origine del presidente della Commissione.