Con 10 voti contro 1 la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) propone alla propria Camera di respingere la mozione 14.3135 «Negligenza inaccettabile della Svizzera orientale da parte del Corpo delle guardie di confine» (Cgcf). Ritiene che la richiesta della mozione sia perlopiù già soddisfatta e non intende intromettersi nelle questioni operative del Cgcf.

​La CPS-S si è nuovamente occupata del tema del personale del Corpo delle guardie di confine (cfr. anche il comunicato stampa del 27.10.2015). Si è in effetti pronunciata sulla mozione 14.3135 che incarica il Consiglio federale di tenere adeguatamente conto della Svizzera orientale nell’attribuzione delle guardie di confine in quanto la regione verrebbe a questo proposito svantaggiata.

La Commissione ricorda le recenti decisioni adottate dal Parlamento volte a potenziare il Cgcf e continua a sostenere questa linea. Grazie ai nuovi posti accordati e alla realizzazione di posti addetti alle operazioni prioritarie il Corpo delle guardie di confine sarà in grado di reagire in modo flessibile e in funzione dei rischi alle sfide in materia di sicurezza alle frontiere. Dal punto di vista della Commissione la Svizzera orientale non viene a questo proposito trascurata. La distribuzione del personale e dei mezzi alle diverse regioni rientra nell’ambito di competenza e di direzione operativo del Cgcf nel quale la Commissione non intente ingerire. Infine, va considerata anche la cooperazione con i Cantoni che attualmente funziona bene.

«Moderni mercenari»

La Commissione propone alla propria Camera, con 8 voti contro 2 e 1 astensione, di respingere la mozione 14.3702 «Misure dissuasive contro i moderni mercenari». La mozione chiede di perseguire esplicitamente nel Codice penale militare il «servizio militare straniero» anche per le azioni di combattimento e le attività di gruppi paramilitari con moventi ideologici operanti all’estero, quali la milizia dello Stato islamico, e di aumentare l’entità della pena da tre ad almeno dieci anni.

La maggioranza della CPS-S ricorda che il Codice penale, il Codice penale militare e la legge federale che vieta i gruppi «Al-Qaïda» e «Stato islamico» nonché le organizzazioni associate costituiscono già un’estesa base legale per il perseguimento penale. Non ritiene pertanto necessario intervenire ulteriormente in questo ambito. Si tratta piuttosto di applicare le norme giuridiche vigenti e, se del caso, far uso delle pene massime consentite.

Una minoranza della Commissione propone di accogliere la mozione ritenendo che, alla luce della minaccia rappresentata dalla milizia dello Stato islamico e da organizzazioni simili, l’entità della pena vada aumentata dando così un chiaro segnale.

Altre decisioni e informazioni

Con 10 voti contro 0 e 1 astensione la Commissione propone di respingere la mozione 14.4265 «Latte fresco svizzero per l’esercito svizzero» e di non dare seguito, con 9 voti contro 2, alla petizione 15.2036 «Proteggiamo di nuovo da soli le nostre frontiere».

La CPS-S è stata inoltre ampiamente informata dal capo del DDPS Guy Parmelin, dal direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione Markus Seiler e dalla direttrice dell’Ufficio federale di polizia Nicoletta della Valle sulla situazione attuale circa la lotta al terrorismo e la pianificazione preventiva in materia di terrorismo e migrazione.

È stata inoltre messa al corrente sullo stato attuale del progetto DTA 2020 (difesa terra-aria), sull’attacco informatico alla RUAG reso noto recentemente come anche sui progetti più importanti del Dipartimento della difesa.

Presieduta dal consigliere agli Stati Isidor Baumann (PPD, UR), la Commissione si è riunita a Berna il 17 maggio 2016.

 

Berna, 18 maggio 2016 Servizi del Parlamento