La Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio degli Stati ribadisce che non ha senso prevedere a livello federale un divieto del velo integrale. Va mantenuta l’attuale competenza dei Cantoni sulla questione.

La CIP-S, con 7 voti contro 2, mantiene la sua decisione presa un anno fa e si pronuncia contro un’iniziativa parlamentare che chiede di vietare il velo integrale in tutto lo spazio pubblico svizzero (14.467, cfr. anche il comunicato stampa della CIP-S del 22 gennaio 2016). Il 27 settembre 2016 il Consiglio nazionale, con 88 voti contro 87 e 10 astensioni, aveva accolto di stretta misura questa iniziativa del consigliere nazionale Wobmann. La Commissione rimane dell’idea che non sia indicato un disciplinamento federale, considerato che il fenomeno della dissimulazione per motivi religiosi è piuttosto raro. Oggi i Cantoni sono competenti per la sicurezza e il disciplinamento del rapporto tra lo Stato e le confessioni religiose. In questi ambiti devono potere continuare a emanare disciplinamenti in conformità con le loro differenti esigenze. Il Cantone del Ticino ha ad esempio emanato disciplinamenti in tal senso con i quali sta ora acquisendo le prime esperienze.

Nel frattempo è stata anche depositata un’iniziativa popolare, cosicché la questione potra essere chiarita in questo modo.

La nuova legislazione sulla cittadinanza offre mezzi a sufficienza per revocare la cittadinanza a jihadisti con doppia cittadinanza

Una mozione di Marco Romano, accolta dal Consiglio nazionale, chiede un adeguamento della legge sulla cittadinanza per consentire di revocare la cittadinanza svizzera alle persone con doppia cittadinanza se hanno combattuto volontariamente per un gruppo paramilitare ideologicamente motivato o un esercito straniero (14.3705). Rinviando all’ordinanza relativa alla legge sulla cittadinanza, che elenca anche gravi crimini nell’ambito di attività terroristiche, estremismo violento nonché criminalità organizzata quali presupposti per revocare la cittadinanza, con 5 voti contro 3 e 2 astensioni la Commissione propone alla propria Camera di respingere la mozione. Con la nuova legislazione sulla cittadinanza, che entrerà in vigore il 1° gennaio, si tiene conto delle richieste dell’autore della mozione.

Nessun inasprimento della legge sugli stranieri

Con 6 voti contro 5 e un’astensione la Commissione propone alla propria Camera di non dare seguito a un’iniziativa del Cantone di San Gallo che chiede un inasprimento delle disposizioni di legge federali riguardanti il rilascio, la proroga e la revoca di permessi di dimora e permessi di domicilio (16.307). La Commissione fa notare che le richieste dell’iniziativa cantonale sono già state in gran parte soddisfatte nell’ambito della revisione della legislazione sulla cittadinanza, approvata il 16 dicembre 2016 dal Parlamento (13.030 Legge sugli stranieri. Modifica. Integrazione). La minoranza della Commissione continua tuttavia a ritenere che vi sia necessità di legiferare nell’ottica di un inasprimento dei requisiti posti all’integrazione degli stranieri.

Legge sulla trasparenza: l’accesso ai documenti ufficiali è di norma esente da emolumenti

Anche la CIP del Consiglio degli Stati è infastidita dal fatto che singole unità amministrative esigano emolumenti eccessivamente elevati per soddisfare le richieste di consultazione di documenti in virtù della legge sulla trasparenza. Aderisce perciò all’unanimità, alla decisione della sua Commissione omologa di dare seguito a un’iniziativa parlamentare della consigliera nazionale Graf-Litscher che chiede di modificare la legge sulla trasparenza per rendere di norma gratuito l’accesso ai documenti ufficiali (16.432, cfr. il comunicato stampa della CIP-N del 21 ottobre 2016). In tal modo è possibile elaborare la relativa modifica della legge sulla trasparenza.

Niente ampliamento della cerchia di utenti del Centro media della Confederazione

Una mozione accolta dal Consiglio nazionale (15.3350) chiede che nel Centro media della Confederazione si possano ora tenere anche conferenze stampa di gruppi d’interesse aventi obiettivi politici, purché vi partecipi un parlamentare. La CIP del Consiglio degli Stati si allinea alla proposta del Consiglio federale e respinge questa mozione con 11 voti contro 1. Il Centro media deve rimanere il luogo della comunicazione della politica nazionale, e quindi rimanere al servizio del Parlamento, del Consiglio federale, dei partiti rappresentati nel Consiglio nazionale e dei comitati interpartitici. A Berna ci sono spazi a sufficienza per le organizzazioni private che vogliono organizzare conferenze stampa.

Niente modifiche importanti nella trattazione delle iniziative popolari

Poco prima della fine della precedente legislatura la CIP del Consiglio degli Stati ha deciso di elaborare un’iniziativa parlamentare che chiede di precisare i criteri per l’esame dell’unità materiale nelle iniziative popolari (15.475). L’obiettivo era di instaurare una prassi più rigorosa. Nella sua nuova composizione – e con un po’ più di distanza temporale da alcune iniziative popolari discusse negli ultimi anni – la Commissione rinuncia ora con 9 voti contro 4 a questo progetto. Da un esame più accurato è risultato che anche nel caso di una precisazione sotto il profilo legale i criteri dell’unità materiale rimangono concetti giuridici indeterminati che devono essere interpretati nel caso d’applicazione concreto. Una definizione giuridica più precisa dell’unità materiale con criteri astratti non è assolutamente utile alla prassi.

Con 8 voti contro 5 la Commissione ritorna anche sulla sua decisione di reagire con una modifica di legge alla cosiddetta «iniziativa per l’attuazione» (15.476). L’intenzione era di fare decorrere il termine di trattazione per una simile iniziativa popolare solamente allo scadere del termine di attuazione ingiunto all’Assemblea federale in virtù di una modifica costituzionale accolta. Nel disciplinamento legale di questa questione vi è la difficoltà di precisare sufficientemente il fenomeno di «un’iniziativa per l’attuazione». Anche in questo caso la Commissione conclude che il rapporto tra costi e benefici di questa modifica di legge è squilibrato.

Per il momento vengono portate avanti le altre due iniziative commissionali sul tema della trattazione delle iniziative popolari 15.477 (Iv. Pa. CIP-S. Esame preliminare sotto il profilo formale e materiale delle iniziative popolari, facoltativo e non vincolante) e 15.478 (Iv. Pa. CIP-S. Pubblicazione dei controprogetti indiretti nelle spiegazioni di voto del Consiglio federale).

Presieduta dal consigliere agli Stati Peter Föhn (V, SZ), la Commissione si è riunita a Berna il 12 e il 13 gennaio 2017.