Per la Svizzera la Direttiva europea 2016/680 è uno sviluppo dell’acquis di Schengen. La sua attuazione, che non ha incontrato opposizioni nella CIP-S e nel Consiglio nazionale, si limita alla protezione dei dati in relazione alla cooperazione giudiziaria in associazione a Schengen. Nella votazione sul complesso la Commissione ha accolto il progetto con 8 voti contro 0 e 3 astensioni.
La CIP-S si attende ora che anche la seconda tappa della revisione venga portata a termine senza ritardi. Questa ultima tappa include la revisione totale della legge sulla protezione dei dati che verrà applicata a tutti i trattamenti di dati effettuati da privati e da organi federali. La CIP-S parte dal presupposto che il Consiglio nazionale, quale Camera prioritaria, tratterà questa revisione totale nella sessione invernale 2018, per cui essa potrà occuparsene all’inizio del 2019.
I cellulari dei richiedenti l’asilo devono poter essere controllati per accertare la loro identità
La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) si era espressa in favore della creazione di una base legale che consenta di controllare i cellulari dei richiedenti l’asilo, dando seguito a una corrispondente iniziativa parlamentare; ora anche la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) approva questa richiesta con 9 voti contro 1 e 2 astensioni (17.423 n Iv. Pa Rutz Gregor. Obbligo di collaborare dei richiedenti l’asilo e possibilità di controllare i loro cellulari). La CIP-S dà pertanto via libera alla Commissione omologa del Consiglio nazionale per l’elaborazione del relativo progetto. Ha preso atto che questo metodo è utilizzato con successo in altri Stati, ad esempio in Germania, e non vede pertanto il motivo per cui non dovrebbe essere applicato anche in Svizzera. Il fatto che lo Stato accerti l’identità dei richiedenti l’asilo in modo accurato può avere come effetto anche il rafforzamento della fiducia della popolazione nella procedura d’asilo.
Una nuova disposizione di legge sull’espulsione di attivisti dell’islam politico non è necessaria
Chi svolge in Svizzera attività in favore dello «Stato islamico» o di altri gruppi musulmani fondamentalisti pronti a compiere atti di violenza deve essere espulso. Mentre la CIP-N si era detta favorevole a questa richiesta dando seguito a un’iniziativa parlamentare del Gruppo dell’Unione democratica di centro (17.445 n Iv. Pa. Espulsione di attivisti dell'islam politico (Salafiti, Stato Islamico ecc.)), la CIP-S respinge l’iniziativa con 8 voti contro 3 e 1 astensione. Non vede infatti nell’iniziativa alcun valore aggiunto rispetto al diritto vigente e al disegno annunciato dal Consiglio federale con il quale si intende inasprire le disposizioni penali volte a combattere il terrorismo. Inoltre, secondo la CIP-S i termini utilizzati nel testo dell’iniziativa non sono chiari; ad esempio, «islamico» e «islamistico» sono due concetti differenti.
Amministrazione federale: limitare in maniera moderata il ricorso a esperti esterni
La CIP-S ritiene sensato ridurre le uscite per i mandati di consulenza nell’Amministrazione federale. Le conoscenze devono essere garantite all’interno dell’Amministrazione federale e non essere acquistate nel lungo termine presso fornitori esterni. Tuttavia la Commissione ritiene irrealistica la riduzione proposta dal Consiglio nazionale (16.3399 n Mo. Consiglio nazionale (Bigler). Preservare le conoscenze all’interno dell’Amministrazione federale). Con 8 voti contro 2 e 1 astensione la Commissione si è pertanto pronunciata in favore di una modifica del testo: le uscite per l’attribuzione di mandati di consulenza esterna sono ridotte del 4 per cento all’anno nei tre anni successivi all’adozione della mozione. Come regola generale la CIP-S raccomanda che le uscite per mandati di consulenza esterna non superino il 3 per cento delle spese per il personale.
Nessun inasprimento del diritto in materia di personale federale
La CIP-S ha esaminato diverse mozioni del Consiglio nazionale che chiedono inasprimenti del diritto in materia di personale federale.
Con 9 voti contro 2 la CIP-S respinge la richiesta di precisare a livello di legge il sistema salariale basato sulle prestazioni (16.3973 n Mo. Consiglio nazionale (Gruppo V). Rielaborazione del sistema salariale basato sulle prestazioni del personale federale).
Con 10 voti contro 2 ha pure respinto la proposta di adeguare i salari e le prestazioni sociali versati nell’Amministrazione federale a quelli dell’economia privata (16.3974 n Mo. Consiglio nazionale (Gruppo V). No a salari e prestazioni sociali esagerate per il personale federale). La CIP-S non ritiene necessario intervenire in materia poiché l’attuale sistema di retribuzione nell’Amministrazione federale segue ampiamente il CO.
La CIP-S ha sospeso la trattazione di due ulteriori mozioni concernenti il diritto in materia di personale federale (16.3696 n Mo. Consiglio nazionale (Keller Peter). Obbligo per gli impiegati federali di fornire tutto o parte del reddito ricavato da attività a favore di terzi. Versamento integrale alla Cassa federale delle indennità in relazione con il rapporto di lavoro presso la Confederazione e 17.3978 n Mo. Consiglio nazionale (CdF-N). Abrogazione delle disposizioni relative alla compensazione del rincaro nella legge sul personale federale), chiedendo all’Amministrazione informazioni supplementari.
Normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo: risultati della consultazione
La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione concernente il progetto relativo alla trasparenza in materia di lobbismo (15.438 s Iv.Pa. Berberat. Per una normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo nel Parlamento federale: rapporto sui risultati della procedura di consultazione). Essa constata che i riscontri vanno nelle direzioni più disparate: alcuni si esprimono contro le novità, altri chiedono norme che vanno oltre a quanto proposto dalla Commissione. Nella prossima seduta la CIP-S effettuerà ulteriori audizioni e adeguerà di conseguenza il progetto da sottoporre al Consiglio.
Nessun obbligo del Consiglio federale di concludere accordi di riammissione con l’Algeria, la Repubblica Dominicana, il Marocco e la Tunisia
Seguendo il parere del Consiglio federale, la CIP-S ritiene auspicabile la conclusione di accordi di riammissione di stranieri allontanati dalla Svizzera con i loro Paesi di origine. Senza la collaborazione di questi Stati gli accordi non possono tuttavia essere conclusi. La CIP-S respinge pertanto una mozione accolta dal Consiglio nazionale (16.3109 n Mo. Consiglio nazionale (Geissbühler). Concludere accordi di riammissione con l’Algeria, la Repubblica Dominicana, il Marocco e la Tunisia) che vuole obbligare il Consiglio federale a concludere detti accordi.
Presieduta dalla consigliera agli Stati Pascale Bruderer Wyss (S, AG), la Commissione si è riunita a Berna il 21 e il 22 giugno 2018.