Con 10 voti contro 3 la CSEC-S è entrata in materia sul progetto del Consiglio nazionale relativo alla legge federale concernente il sostegno alla custodia di bambini complementare alla famiglia e ai Cantoni nella loro politica di sostegno alla prima infanzia (LSCus). Al fine di sgravare i genitori intende tuttavia valutare approfonditamente una soluzione alternativa che prevede l’integrazione degli assegni familiari con assegni di custodia cui avrebbero diritto soltanto i genitori con un determinato grado di occupazione.

Nella sua seduta, la CSEC-S ha discusso il progetto del Consiglio nazionale, il cui elemento cardine è un nuovo sostegno ai genitori finanziato dalla Confederazione. L’obiettivo è rendere finanziariamente più accessibili, e quindi più attrattive, le offerte di custodia dei bambini complementare alla famiglia. La Commissione ritiene che in linea di principio vi sia necessità di intervenire sul piano legislativo per motivi di politica sociale e del mercato del lavoro, in particolare al fine di alleviare la carenza di manodopera e migliorare ulteriormente la conciliabilità di famiglia e lavoro in Svizzera.

La minoranza contraria al progetto ha addotto quali argomenti a sostegno della propria posizione il principio di costituzionalità e le finanze federali. A suo parere la base costituzionale a sostegno di questo nuovo compito della Confederazione non è sufficiente, tanto più dopo il respingimento da parte del Popolo dell’articolo costituzionale sulla politica familiare 10 anni fa. Trattandosi di compiti che spettano ai Cantoni, il progetto graverebbe inoltre le finanze federali in maniera eccessiva.

Con 9 voti contro 3 e 1 astensione, la CSEC-S ha quindi deciso di esaminare approfonditamente un modello alternativo per alleviare l’onere che grava sui genitori. Invece del contributo federale ai costi per la custodia, andrebbe creato un nuovo elemento, il cosiddetto assegno di custodia, da integrare nel collaudato sistema degli assegni familiari. A tale assegno avrebbero diritto i genitori con un determinato grado di occupazione e che dipendono dunque da un’assistenza parentale supplementare. Anche questo modello permetterebbe di raggiungere gli obiettivi legati alla politica sociale e del mercato del lavoro. A differenza del modello del Consiglio nazionale, i beneficiari dell’assegno di custodia sarebbero liberi di organizzare la custodia come desiderano. Si giustifica inoltre l’assunzione di una parte di responsabilità nel finanziamento da parte dell’economia. La Commissione si attende inoltre una semplificazione sul piano amministrativo, grazie all’impiego di un sistema già collaudato e al rispetto della suddivisione dei compiti tra Confederazione e Cantoni.

La Commissione ha impartito diversi mandati al fine di approfondire l’esame del modello proposto. Chiederà diversi corapporti ed effettuerà un’audizione in occasione della sua prossima seduta.

Partecipazione alla normativa europea in materia di digitalizzazione

Nella sua seduta, la CSEC-S si è occupata dello stato attuale della strategia di digitalizzazione dell’UE e dei risultati dell’analisi svolta dal Gruppo di coordinamento interdipartimentale per la politica digitale dell'UE (IK-EUDP), pubblicati il 18 aprile 2023. In questo settore la legislazione europea ha in effetti un impatto diretto anche sulla Svizzera. La maggioranza della Commissione concorda con le richieste della mozione Bellaiche (21.3676) e vuole che il Consiglio federale elabori una posizione chiara in merito alla strategia digitale dell’UE, definisca le relative competenze e si impegni attivamente quale partner commerciale dell’UE nell’ambito digitale. L’UE ha da poco approvato due grossi pacchetti legislativi in materia di digitalizzazione: il «Digital Markets Act» (regolamento sui mercati digitali) e il «Digital Service Act» (regolamento sui servizi digitali). In considerazione della rapidità con cui l’UE porta avanti i progetti normativi relativi alla digitalizzazione, con 6 voti contro 5 e 1 astensione, la Commissione propone alla propria Camera di accogliere la mozione.

Una minoranza della Commissione condivide la posizione del Consiglio federale e ritiene che al momento non sussista alcuna necessità immediata di azione e che a livello governativo siano già stati presi i provvedimenti necessari.

Esame di due mozioni relative alla LMeCA

La Commissione ha esaminato due mozioni legate alla legge federale concernente l’impiego di mezzi elettronici per l’adempimento dei compiti delle autorità (LMeCA), legge che entrerà in vigore all’inizio dell’anno prossimo. La CSEC-S ritiene che le basi giuridiche adottate permettano alla Confederazione di partecipare a progetti privati (mozione Guggisberg 21.4490) e costituiscano i fondamenti necessari affinché le prestazioni delle autorità fornite in esecuzione del diritto federale siano obbligatoriamente proposte in versione elettronica (mozione Dobler 22.3122).

Considerando che le questioni sollevate dalle due mozioni sono state discusse e risolte nell’ambito delle deliberazioni concernenti la LMeCA, la Commissione propone senza opposizioni di respingerle.

Presieduta dal consigliere agli Stati Benedikt Würth (M-E, SG), la Commissione si è riunita a Berna il 22 agosto 2023.